REGGIO EMILIASi sta svolgendo in queste ore presso la Corte d’Assise del Tribunale di Reggio Emilia un’altra udienza per l’omicidio Saman. Durante la scorsa udienza, svoltasi il 27 novembre, hanno preso parola le difese: gli avvocati Luigi Scarcella, difensore del cugino di Saman Nomanulaq Nomanulaq, e l’avvocato Liborio Catalliotti, difensore di Danish Hasnain, zio della vittima. Per entrambi è stata richiesta l’assoluzione.

Nella tarda mattina di oggi è stata l’avvocato Mariagrazia Petrelli, difensore di Ikram, cugino della vittima, a prendere la parola.

“Non nascondo come sia difficile oggi introdurre il discorso,” ha affermato l’avvocato, “non per quanto riguarda il contenuto del Processo ma per la sanzione che potrebbe colpire il mio assistito. Condivido le argomentazioni dell’avvocato Cataliotti, già da lui espresse. Il mio assistito potrebbe andare incontro ad una pena che potrebbe cambiargli totalmente la vita (già cambiata 2 anni fa quando è stato arrestato). Un innocente su cosa dovrebbe riflettere in carcere? Cercherò di guidarvi attraverso la ricostruzione delle risultanze istruttorie. Condivido pienamente ciò che è stato detto da Scarcella (ovvero l’attacco alle difese da parte della Procura). Non vi offrirò un progetto di sentenza, ma mi limiterò a dare il mio contributo per un accertamento dei fatti che venga condotto nel rigoroso rispetto dalla Costituzione. Prima tra tutte la responsabilità che è personale e quella dell’oltre ragionevole dubbio.”

L’avvocato Mariagrazia Petrelli

Durante tutta la dettagliata e complessa arringa l’avvocato Petrelli ha smontato tutte le istanze mosse dalla Procura che delineavano una presunta premeditazione nell’uccisione di Saman. Ikram, che rischia 30 anni di carcere insieme al Nomanulaq e Danish Hasnain, si è sempre dichiarato innocente. Shabbar Abbas e Nazia (latitante) rischiano invece l’ergastolo.

L’accusa di premeditazione non ha più motivo di esistere” ha affermato in ultimo l’avvocato. “Per quanto riguarda la soppressione di cadavere non ci sono elementi che ci permettono di affermare che Ikram abbia posto in essere la condotta soppressiva. Ritengo che giustizia possa essere fatta  per Saman solo quando Noman e Ikram saranno dichiarati innocenti. Chiediamo una Sentenza di assoluzione per tutti i capi di imputazione per non aver commesso il fatto.”

A prendere la parola, sempre nel pomeriggio di oggi, saranno gli avvocati Della Capanna e l’avvocato Servillo, difensori di Shabbar Abbas, padre di Saman, e della moglie Nazia.