CASALGRANDE (Reggio Emilia) Aliquote Imu bloccate per le famiglie, ampia copertura dei servizi a domanda individuale, sostegno alla qualità dei servizi educativi: queste alcune delle scelte chiave dell’amministrazione nell’ambito del bilancio di previsione 2024.
“Il documento approvato in Consiglio – spiega l’assessore al bilancio Silvia Miselli – è il frutto di una serie di attente valutazioni finalizzate a coprire le spese strutturali consolidate nel nostro Comune e a considerare l’orizzonte temporale che prevede la fine della consiliatura a giugno. In questa prospettiva, non sono previsti investimenti in conto capitale, che saranno demandati al prossimo consiglio; pertanto, gli investimenti relativi ai progetti digitali previsti nell’ambito del PNRR sono slittati, conformemente alla normativa vigente”
“Il dato di bilancio attuale – prosegue Miselli – mostra un aumento della spesa di oltre 1 milione di euro, passando da 14.626.021 a 15.633.108. Durante la commissione preposta, è emerso un irrigidimento nella struttura delle spese, principalmente quelle riguardanti il personale e i costi di funzionamento delle strutture comunali, che risultano non comprimibili. La causa principale di questo incremento è l’aumento dei costi contrattuali dei dipendenti di oltre 150.000 euro, dovuto all’adeguamento previsto dal contratto del pubblico impiego. A ciò si aggiungono il costo per il Segretario Comunale e i costi energetici, che, sebbene si assestino su livelli inferiori al 2022, hanno un’incidenza significativa priva di coperture da parte dello Stato. Ulteriori componenti dell’aumento di costo sono legate ai servizi educativi, con un deciso aumento dei costi di mensa e trasporto, nell’ottica di confermare un’ampia offerta di qualità”.
“Per quanto riguarda le entrate – spiega l’assessore Miselli – sono confermati i recuperi da violazioni IMU e il gettito delle entrate extra-tributarie, mentre per le entrate tributarie si è registrato un valore leggermente superiore a quello previsto per il 2023. In questo contesto di spesa in crescita, è emersa la necessità di trovare coperture in modo strutturale, identificando fonti di finanziamento. L’amministrazione ha scelto di non incidere sulle rette dei servizi a domanda individuale, che rimangono invariate nonostante la spinta inflattiva. Si è quindi deciso di intervenire sulle aliquote IMU, limitatamente ai fabbricati delle categorie D/1 (opifici), D/5 (banche e istituti di credito), D/7 (fabbricati costruiti per specifiche attività industriali), D/8 (fabbricati costruiti per specifiche attività commerciali), passando da un’aliquota dello 0,91% a 1,03%. Le analisi effettuate su questa voce di bilancio hanno evidenziato che le aliquote applicate dal nostro Comune erano le più basse nell’unione, consentendo un adeguamento senza raggiungere l’aliquota massima prevista, a differenza di molti altri comuni. È importante specificare che da questo aumento sono state escluse le categorie D/2 (alberghi), D/3 (teatri sale cinematografiche), D/4 (ospedali case di cura), D/6 (locali per esercizi sportivi)”.
“Questa scelta di non gravare sulla cittadinanza ma di attingere ai margini disponibili sulle categorie industriali – conclude Silvia Miselli – ha ricevuto l’apprezzamento anche dai consiglieri di minoranza, che hanno espresso parole di sostegno per la linea adottata. In conclusione, la percentuale di copertura dei servizi a domanda individuale si attesta al 50,57%, con un lieve scostamento rispetto all’anno precedente, senza incidere sulle rette”.