di Matteo Benevelli (Meteo Reggio)

REGGIO EMILIA – Il cuscinetto di aria gelida si è depositato sul fondo della pianura e anche l’isola di calore di Reggio Emilia ha ceduto sotto il peso di questa bolla. Toccati i -3,4°C in centro e i -6°C nelle campagne a nord della via Emilia. Di contro dove c’è la neve, in alta montagna, alcuni termometri non sono andati sotto i +2°/+4°C.

La nebbia presente nella Bassa è una chiara manifestazione di questa inversione termica dovuta al vento caldo in quota che intrappola l’aria fredda e umida al suolo. Questa sarà dunque una domenica di spiccata inversione termica con una ventilazione di Favonio che soffia da dietro il nostro crinale e galleggia sul cuscinetto freddo presente nel catino padano. Ciò favorisce la formazione di nebbie a nord della via Emilia e temperature decisamente miti in montagna nonostante la neve al suolo. Ciò determinerà la fusione di molta copertura bianca. Durante le ore centali la nebbia dovrebbe diradarsi o lacerarsi in pianura, con una coneseguente rimonta delle temperature. Là dove non avverrà sarà lecito attenderci valori negativi anche durante il pomeriggio. Possibili precipitazioni deboli e intermittenti sul crinale sul finire della giornata a carattere di pioviggine mista.

Lunedì cala un po’ la ventilazione in montagna, ma l’inversione termica sarà ancora presente. E’ alta, quindi, la probabilità di nebbie in pianura fino a ridosso della Pedecollinare. Temperature ancora abbondantemente sotto lo zero a nord della via Emilia e gelate diffuse. Nuvolosità irregolare che però permetterà al sole di esprimersi abbastanza bene, specie in collina dove avremo temperature gradevoli e secche. In montagna a confine con la Toscana possibile muro di Stau con sporadiche pioviggini intermittenti trascurabili.

Martedì notte avremo ancora molta nebbia in pianura e cielo sereno in collina, ma dall’alba avremo una nuvolosità stratificata che renderà grigio il cielo anche in quelle zone. Forse la montagna potrebbe far registrare delle condizioni migliori trovandosi sopra questa stratificazione. Temperature in generale calo in Appennino per l’assenza di una ventilazione di Favonio.