CAMPEGINE (Reggio Emilia) – Sono stati fermati i due presunti rapinatori che hanno svaligiato una tabaccheria di Caprara mercoledì 24 gennaio. Quella mattina, alle ore 10.00 circa, i rapinatori entrambi a volto coperto, sono entrati nell’esercizio commerciale e minacciando la proprietaria con una pistola puntata alla faccia si sono fatti consegnare tutto il denaro presente in cassa, circa 5000 euro, per poi darsi alla fuga a bordo di un’auto Citroën di colore grigio.

I Carabinieri di Castelnovo di Sotto, intervenuti sul posto, hanno acquisito la denuncia della proprietaria e hanno segnalato l’auto in fuga anche alle forze di Polizia.

Subito sono scattate le ricerche dei fuggitivi, sia nel territorio reggiano sia in quello parmense, con una strettissima e preziosa collaborazione tra la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri. Gli investigatori parmensi, per modus operandi e aspetto dei due soggetti, hanno fornito alle forze dell’ordine reggiane informazioni dettagliate sull’identità dei probabili autori.

Durante un ordinario servizio di controllo del territorio gli operatori delle Volanti di Reggio Emilia hanno notato un’autovettura parcheggiata in via Gian Battista Vico che corrispondeva perfettamente al veicolo utilizzato per la rapina. Durante le fasi di controllo dell’auto, risultata essere rubata il 23 gennaio a Fidenza, è uscito da un’abitazione adiacente un 50enne italiano, già noto con precedenti per reati contro il patrimonio e contro la persona. L’uomo, che corrispondeva alla descrizione fornita alle autorità, è stato incalzato dalle domande degli operatori e non è riuscito a fornire giustificazioni in merito alla sua presenza in quei luoghi.

Il comportamento dell’uomo ha insospettito notevolmente i militari e per questo motivo hanno deciso di effettuare un controllo all’interno dell’abitazione da cui era uscito. Nell’appartamento erano presenti due donne e un 32enne disteso su un letto, apparentemente addormentato e con una pistola sotto il braccio. Dopo un’attenta verifica è stato accertato che si trattava di una replica in metallo, non modificata e senza tappo, del tutto analoga a quella utilizzata per la rapina. Non sono state trovate altre armi. Il 50enne aveva però 700euro in contate, di piccolo e medio taglio; il 32enne, anch’egli con precedenti per reati contro il patrimonio, aveva invece 200euro e le chiavi dell’auto utilizzata per il furto.

I due sono stati immediatamente fermati e condotti presso la Questura per gli accertamenti del caso. Qui il personale delle Volanti di Reggio Emilia, della Squadra mobile di Parma e della Compagnia di Guastalla hanno lavorato sinergicamente per individuare tutti gli indizi di reato a carico dei due presunti malviventi.

In particolare, la ricostruzione dei rapporti tra i due uomini e degli spostamenti avvenuti negli ultimi giorni, la visione delle immagini di videosorveglianza nonché il rinvenimento della pistola cosiddetta scacciacani, della somma di denaro in banconote di piccolo e medio taglio e dell’auto utilizzata per la fuga, hanno consentito di ricostruire un quadro indiziario nei confronti dei due uomini. I due uomini sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto e a disposizione della Procura di Reggio Emilia.

Anche in questo caso si è rivelata preziosissima la costante attività di cooperazione tra la Squadra Volanti di Reggio Emilia, la Squadra Mobile di Parma e la Compagnia Carabinieri di Guastalla che ha permesso di rintracciare nel minor tempo possibile i presunti autori di quest’ultima rapina compiuta.

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