Maria Diletto (seconda da sin.) abbraccia Amrik Singh, morto all'inizio di gennaio dopo il pestaggio avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 dicembre
Maria Diletto (seconda da sin.) abbraccia Amrik Singh, morto all’inizio di gennaio dopo il pestaggio avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 dicembre
Maria Diletto e dietro di lei, Amrik Singh il clochard morto all'inzio di gennaio 2024
Maria Diletto e dietro di lei, Amrik Singh il clochard morto all’inzio di gennaio 2024

REGGIO EMILIA – La notte tra il 10 e l’11 gennaio scorso, dopo 12 giorni di agonia, si è spento in ospedale Amrik Singh, il 41enne di origine indiana senza fissa dimora, massacrato di botte in zona stazione nella notte tra il 29 e il 30 dicembre da un altro clochard arrestato poco dopo dalla polizia. Con il decesso di Amrik, sale a tre il numero degli omicidi tra senzatetto nella stazione di Reggio Emilia in soli 8 mesi, dopo quello del 18enne tunisino Mohamed Ali Thabet, ucciso a coltellate al petto nella notte del 31 maggio 2023, e quello a fine ottobre, quando il 44enne indiano Sigh Sukhnider, è stato pestato a morte da un 49 enne napoletano che ora deve rispondere di omicidio preterintenzionale.

In quello che sembra un inferno terreno, in cui si lotta per la sopravvivenza, contro il gelo dell’inverno ma anche contro i propri simili, a costo della vita, ci sono anche ‘angeli’ che portano speranza e aiuto, con un pasto caldo, un gesto d’attenzione, una coperta. Sono i volontari de La Nuova Luce, associazione nata dall’impegno civile di cittadini eterogenei per età, razza, cittadinanza, religione e cultura, e che lavorano tutti insieme a sostegno dei soggetti socialmente più deboli. Nata il 31 agosto 2019 a Reggio Emilia, l’associazione è il punto di arrivo di un percorso fatto di molti progetti, il primo dei quali, denominato “il pane dei poveri” fu avviato nel 2014 dalla socia fondatrice Maria Diletto, operatrice socio sanitaria con anni di esperienza sul campo.

Maria, come aiutate i bisognosi e in quali parti della città intervenite in maggior misura?

I bisognosi vengono aiutati con interventi di prima necessità, per soddisfare i loro bisogni primari. Una cena una volta alla settimana e spesso, in caso di emergenza, viene preparato qualcosa di caldo anche fuori dal giro settimanale. Vengono distribuite coperte, indumenti caldi, scarpe e buoni per la doccia. I ragazzi vengono supportati anche nel disbrigo delle pratiche burocratiche (rinnovo dei permessi di soggiorno, richiesta della tessera sanitaria, richieste di documenti presso l’ufficio di collocamento ecc). Spesso, li accompagno in questura e alle poste. Una volta ho accompagnato un ragazzo straniero disabile fino all’ambasciata a Milano. Quando si ammalano, li accompagno al centro della salute della famiglia straniera, al CSM, in ospedale, nei vari centri per le visite specialistiche e alla guardia medica. Spesso chiedo un supporto come mediatori ai ragazzi che mi aiutano in cucina. Sono tutti ragazzi che sono stati aiutati, ed ora sono loro che vogliono rendersi utili per aiutare chi è in difficoltà. Le parti dove operiamo maggiormente sono la stazione, piazzale Europa, e solo io, mi reco nei luoghi nascosti, dove vivono le persone che in qualche modo sono riuscite ad inventarsi di tutto per sopravvivere. Queste persone riescono a cucinare, quindi porto loro la spesa, l’alcool per cucinare, il carbone e qualsiasi cosa che li possa aiutare nella ‘lotta quotidiana’. Come si può notare, i nostri interventi sono mirati e personalizzati in base alle loro esigenze e necessità. Quest’estate abbiamo curato un ragazzo con un’ulcera da trombosi, abbiamo comprato i farmaci e tutto il necessario per le medicazioni. Oggi è completamente guarito. Però non riusciamo ad aiutare tutti… Sono troppi e noi lavoriamo quasi tutti a tempo pieno.

L'arrivo in stazione con il carico di cibo e indumenti (ph Federica Troisi)
L’arrivo in stazione con il carico di cibo e indumenti (ph Federica Troisi)

Il contributo delle associazioni è molto importante e prezioso. Chi vi sostiene?

L’intera comunità. I cittadini sono la nostra grande risorsa. Aziende e attività commerciali comprese. Anche altre realtà presenti sul territorio come l’Emporio Solidale Dora: siamo due associazioni diverse ma con un unico obiettivo: aiutare il prossimo. Il gruppo delle Scatole di Natale, un gruppo di 68 mamme. Ci sono sempre e in tutti i modi, una grande famiglia, un gruppo di amiche per sostenere i soggetti più fragili. Grazie a loro, a Natale portiamo regali ovunque. Ai senzatetto, ai nonni delle case protette, nelle comunità che accolgono madri con bambini e a chi vive quotidianamente in compagnia della triste solitudine. Ultimamente anche la Caritas e occasionalmente la Croce Rossa. Nel periodo di Natale è arrivata anche una donazione di alimenti dall’ordine di Malta. Il Gruppo del Filo della Fraternità: Patrizia, Elena e le loro amiche realizzano cappellini, sciarpe e tanto altro ancora. Organizzano dei banchetti e il ricavato viene devoluto alla nostra associazione. E poi tanti fedeli dell’unità Pastorale della Beata Vergine della Neve.

Maria Diletto e i collaboratori dell'Associazione Nuova Luce (ph Federica Troisi)
Maria Diletto e i collaboratori dell’Associazione Nuova Luce (ph Federica Troisi)

Se qualcuno volesse sostenervi attraverso una donazione, come potrebbe fare? Oltre ad aiuti economici, di cosa avete maggiormente bisogno? Raccogliete ad esempio anche generi alimentari, capi d’abbigliamento e coperte?

Le donazioni vengono effettuate tramite bonifico sul nostro conto. Raramente in contanti, in quel caso viene rilasciata la ricevuta firmata e timbrata. Grazie a Dio e alla solidarietà di tutti raccogliamo cibo, tutto l’anno. Siamo davvero fortunati, il 2023 è stato Natale tutto l’anno. I donatori mi consegnano la spesa, chiedono, si informano, si commuovono e mi salutano con un abbraccio. Per me i loro abbracci sono una carezza sul cuore, e la cosa bella è che stanno diventando sempre più numerosi. Spesso, mi consegnano la spesa fino a casa per evitarmi la fatica di farmi uscire una volta in più. Gli alimenti più preziosi per noi sono olio, passata di pomodoro, pasta, latte, biscotti. Questi alimenti sono anche i più richiesti dalle famiglie, e quelli più utilizzati per le nostre cene. Latte e biscotti, sia per i bimbi, che per i senzatetto, i quali scaldano il latte in una latta dei pelati, che con l’aggiunta di qualche biscotto, che diventa la loro cena. Capi di abbigliamento e coperte (d’inverno, essenziali alla sopravvivenza), vengono raccolti presso il nostro armadio solidale, in zona Foscato. Un servizio gestito da tre nostre volontarie.

  • Maria Diletto insieme ai collaboatori (ph Federica Troisi)
  • Maria Diletto mentre prepara i pasti (ph Federica Troisi)
  • Uno dei collaboratori di Maria Diletto (ph Federica Troisi)
  • Alcuni collaboratori dell'Associazione Nuova Luce (ph Federica Troisi)
  • Alcuni collaboratori dell'Associazione Nuova Luce (ph Federica Troisi)
  • Alcuni collaboratori dell'Associazione Nuova Luce

Cosa potrebbero fare Stato e Amministrazione comunale per aiutare voi e, in automatico, per dare sostegno ai più bisognosi?

Abbiamo, bisogno di case/strutture per accogliere chi vive in strada e nei vari rifugi di fortuna. Almeno un dormitorio per l’accoglienza notturna. L’inverno è il periodo più difficile. Quando ci sono le giornate fredde e non lavoro, passo dai vari rifugi, per portare the caldo e per vedere se sono ancora vivi. Tremano, spesso abbracciano il bicchiere con le mani, per sentire un po’ di calore. Li guardo, spesso li aiuto a mettersi seduti, hanno i muscoli irrigiditi dal freddo. Sono passati quasi due anni dall’inaugurazione della casa di Sam dove accogliamo due migranti. A febbraio dovremmo aprire un altro appartamento per migranti lavoratori. I neo maggiorenni, dimessi dai vari percorsi di accoglienza, andrebbero “accompagnati”: questi ragazzi, vengono dimessi il giorno del loro diciottesimo compleanno, non hanno una casa, un soldo e cibo per mangiare. E purtroppo o per fortuna, la stazione accoglie tutti. I ragazzi, qualche mese prima delle loro dimissioni, (quindi, ancora minorenni) cominciano a chiedermi aiuto per una stanza o un posto letto. I più disperati, mi chiedono quale sia il posto più sicuro per dormire in stazione. Eravamo disposti a comprare dei container abitativi coibentati, per accogliere i più anziani o chi ha problemi di salute. Ma ovviamente ci serviva anche un terreno dove sistemare il tutto, e perciò dopo varie richieste in comune abbiamo dovuto arrenderci, e “guardare” oltre. Ci hanno donato un camper, dove accoglieremo Slady, un signore cardiopatico che seguiamo da tempo.

La distribuzione di un pasto in Piazzale Europa (ph Federica Troisi)
La distribuzione di un pasto in Piazzale Europa (ph Federica Troisi)

Un presidio fisso in zona stazione storica potrebbe servire come deterrente alle azioni di violenza? Oppure dall’esperienza che avete maturato ‘sul campo’ credete ci siano azioni diverse che potrebbero essere maggiormente efficaci?

Sicuramente la presenza delle forze dell’ordine, potrebbe servire ad evitare azioni di violenza. Dico potrebbe, perché non è la soluzione risolutiva. Purtroppo in strada incontriamo persone povere e disperate. Altri con problemi di dipendenza e disturbi psichiatrici. Le persone devono essere aiutate e supportate per uscire dalla strada, altrimenti spostiamo solo il problema e in questo la chiusura delle ex Reggiane ci ha insegnato molto. Alcune persone senza fissa dimora, che abbiamo aiutato in passato, oggi vengono ad aiutarmi per preparare la cena settimanale, partecipano alle nostre collette per la raccolta alimentare, aiutano a scaricare gli scatoloni e sistemano gli alimenti in dispensa, sistemano i tavoli e tengono in ordine l’esterno del circolo sociale del Tricolore. L’esperienza ci insegna che spesso è meglio prevenire. I giovanissimi vanno aiutati prima che diventino dei criminali. Devono capire che esiste qualcos’altro oltre la criminalità organizzata. Spesso non lo dicono neanche alle loro famiglie che vivono in strada. Quindi i ragazzi lottano quotidianamente per sopravvivere, mentre le famiglie si aspettano anche dei soldi.

La distribuzione di prima necessità in Stazione (ph Federica Troisi)
La distribuzione di indumenti di prima necessità in Stazione (ph Federica Troisi)

Quali problematiche incontrano queste persone quando finiscono per strada?

Hanno bisogno di un luogo dove abitare, che non sia il far West della stazione. Quelli che lavorano spesso si spostano in luoghi isolati, per poter riposare tranquilli. Cercano disperatamente camere in affitto, ma se sono stranieri nessuno li vuole. Nessuno è disposto a fare un contratto. Quindi vanno a finire negli appartamenti fantasma, sovraffollati dove per il posto del materasso si dovrebbero pagare dai 300 ai 400 euro al mese.

Esistono dormitori o luoghi di accoglienza a cui queste persone senza fissa dimora possono rivolgersi?

Quest’anno ci sono più persone in strada rispetto agli anni scorsi. Alcuni dormitori, sono stati chiusi il primo di aprile, dopo l’emergenza freddo, e non abbiamo capito se sono stati riaperti. Anche Casa Albergo e Caritas, non hanno mai posti disponibili. Negli anni scorsi abbiamo collocato alcuni ragazzi a Casa Albergo facendoci carico noi del pagamento dei 3,50 euro a notte per sette notti. Quest’anno non ci siamo riusciti: abbiamo trovato sempre pieno.

La distribuzione di un pasto in Stazione (ph Federica Troisi)
La distribuzione di un pasto in Stazione (ph Federica Troisi)

Si tratta soprattutto di immigrati irregolari – giovani e non accompagnati – che non riescono ad avere accesso all’integrazione?

No, questo è un luogo comune. In strada incontriamo di tutto: irregolari, lavoratori, persone con regolare permesso di soggiorno, stranieri, italiani, giovani, anziani e donne. Tante persone sono vittime della criminalità organizzata e della prostituzione.

Non solo storie drammatiche. Ha qualche storia di riscatto da raccontarci?

Certo! Per fortuna capita anche quello. Persone che sono state aiutate, le abbiamo iscritte a scuola. Nonostante la dura vita di strada, sono riusciti a frequentare e ad ottenere l’attestato, ed hanno imparato l’italiano. Uno in particolare ha ottenuto i documenti e oggi lavora come artigiano. Qualcuno, seguito con un progetto personalizzato, ha deciso di intraprendere un percorso per smettere di bere e usare sostanze stupefacenti. Un altro è riuscito a vedere il famoso percorso alternativo, quello della legalità.  All’epoca non eravamo neanche un’associazione: portavo avanti questo progetto da sola. Oggi questo ragazzo ha una casa e un lavoro a tempo indeterminato.

  • Donazione tramite bonifico IBAN IT76C062301280300040649371
  • Donazione di prodotti alimentari, indumenti, coperte: chiamare 371 4578054 per accordi di consegna
  • Donazione tramite il 5×1000 La Nuova Luce ODV; codice Fiscale: 91184100351
    Contatti: www.lanuovaluce-odv.com – Tel. 347 1185006 (Maria) – mail: info@lanuovaluce-odv.com