RUBIERA (Reggio Emilia) – Comunità rubierese in lutto per la triste scomparsa di Anna Pozzi. Docente, sindaco di Rubiera dal 1998 al 2004 e grande sostenitrice del recupero del complesso monumentale della Corte Ospitale e del Teatro Herberia, Anna è deceduta dopo una malattia all’età di 77 anni il 1° aprile scorso. Donna di immensa cultura e riservata, la sua improvvisa scomparsa ha lasciato un grande vuoto in tutta la cittadina.
“La voce – ha espresso il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, commentando la triste scomparsa di Anna Pozzi – sta girando ormai da qualche ora, per il paese. L’Anna Pozzi se n’è andata. La chiamo con l’articolo che lei, da insegnante – bravissima -, sicuramente segnerebbe in rosso, perché oggettivamente in molte conversazioni è sempre stata “L’Anna”, per eccellenza. Se ne è andata con la riservatezza che l’intelligenza suggerisce: in pochi sapevano che non stesse bene. Giovedì mattina alle 10:30 un corteo la accompagnerà da lì al cimitero di Fontana.
L’Anna è stata una donna formidabile. La sua biografia istituzionale – sindaca di Rubiera dal 1998 al 2004, prima assessore e vicesindaco – non può raccontare le pagine di una vita anche durissima. Del resto, quelle pagine Anna le ha sempre volute tenere per sé, con la consueta caparbietà. Una qualità, questa, che è stata utile anche a Rubiera. Basti pensare alle battaglie feroci con la TAV, perché il passaggio di quella nuova e importante infrastruttura non replicasse a Fontana quanto accaduto con l’Autostrada del Sole. Così come c’è voluta parecchia caparbietà – e una decisa capacità visionaria – nel riuscire a recuperare e restituire a funzioni pubbliche il Teatro Herberia e la Corte Ospitale, dando vita al centro teatrale che oggi è Centro Residenziale dell’Emilia-Romagna.
Anna credo sia stata prima di tutto una intellettuale. Vera. Di quelle, però, che accettano di immergere le mani nel loro tempo, senza mai abbassare lo sguardo. C’è questo libercolo – firmato solo A.P., con le illustrazioni di Silvana Mattioli – edito dopo la pandemia un po’ per scherzo, che ipotizza un dialogo tra Giacomo Leopardi e il Coronavirus. Ma al suo interno troviamo anche interventi di un amatissimo – direi – Kant e di un profondo Manzoni, il tutto con una spolverata – mi permetto – di Brecht. Anna poteva dare del tu a queste figure. Ed è piuttosto chiaro come fosse in grado di leggere l’oggi attraverso di loro: sempre. Ma, a differenza di tanti sedicenti intellettuali, traducendo questa capacità in azioni etiche e non in citazioni su qualche rivista patinata o a qualche apericena. Il suo amore per la letteratura, per il teatro e per la musica ne ha fatto una instancabile promotrice di cultura, anche a costo di mettersi lei a cucinare i tortelli per i musicisti – benissimo, tra l’altro, a quanto dicono -. Credo che tutto ciò che si è prodotto, culturalmente, grazie alle sue intuizioni sia, semplicemente, il suo immenso “monumento più duraturo del bronzo”.
Chiunque ha avuto modo di lavorare o collaborare con Anna ha avuto almeno una discussione con lei. Del resto, la dialettica per una filosofa è l’arma del mestiere. L’ultima io l’ho avuta per il suo cellulare. Anna ha sempre fatto obiezione di coscienza relativamente allo smartphone: aveva il suo indistruttibile Nokia, con cui continuava a organizzare meravigliosi concerti, festival. “Telefono, mando sms, cos’altro mi serve”. Al che io le ho provato a spiegare che poteva servire anche per ascoltare musica, Spotify. Lei mi ha guardato socchiudendo appena gli occhi. Chi la conosce ha presente. Ho concluso che l’Anna fosse semplicemente analogica: come un pianoforte. Amato pianoforte. Che puoi fare quel che ti pare, col digitale. Ci puoi attaccare il sintetizzatore. Ma la vibrazione sotto le dita, quando vibrano corde vere, è vita. Vibrante. Come quella di Anna.”
Anna lascia il fratello Francesco, i nipoti Giuliano e Gabriele e tutti i suoi cari. Chi vorrà potrà farle visita dalle 9 alle 19 presso la sua abitazione in via Fontana n.27 a Fontana di Rubiera. I funerali si svolgeranno invece domani, giovedì 4 aprile alle 10:30, partendo sempre dalla sua dimora per il cimitero di Fontana, dove avrà luogo la tumulazione.