
REGGIO EMILIA – L’avvocato Giovanni Tarquini, candidato alla guida di una lista civica sostenuta dai partiti del Centrodestra, interviene in merito ai risultati del Rapporto annuale sulla povertà presentato dall’Osservatorio della Diocesi di Reggio Emilia. Tarquini è inoltre intervenuto in merito al “Patto per gli infermieri e il personale sanitario” proposto da Nursind, il sindacato degli Infermieri.
“Il rapporto annuale sulla povertà presentato dall’Osservatorio della Diocesi di Reggio Emilia restituisce una realtà che presenta gravi fragilità alle quali è necessario e urgente rispondere in modo adeguato con azioni concrete. Il grido d’allarme lanciato dalla Caritas sulla povertà coinvolge tutti: cittadini e istituzioni, enti pubblici e privati, parrocchie, operatori del sociale, imprese, servizi sociali e sanitari” afferma il candidato sindaco Giovanni Tarquini.
“Se è vero che il concetto di welfare a Reggio Emilia rappresenta uno dei pilastri della nostra comunità, è anche vero che questi dati preoccupanti evidenziano che tutto ciò che è stato fatto finora non è più sufficiente.
Le tante iniziative di aiuto e solidarietà a sostegno delle persone sole, dei fragili, degli anziani, degli immigrati fanno parte della nostra cultura e rappresentano un autentico punto di forza della nostra comunità. La rete di associazioni e di volontari impegna ogni giorno migliaia di persone con azioni spontanee a supporto delle fasce della popolazione più debole.
Ma oggi è giunto il momento anche a Reggio Emilia di aggiornare l’idea stessa di welfare, che tenga conto dei nuovi bisogni dei nostri cittadini e dei tanti immigrati accolti nella nostra Comunità, per i quali dobbiamo lavorare alla costruzione di veri percorsi di integrazione, finalizzati alla piena inclusione per il benessere dell’intera comunità.
In troppi ancora non hanno una casa, un lavoro o un reddito sufficiente per il proprio sostentamento. La rete dei servizi sociali insieme al Terzo settore per quanto solida, fatica a rispondere ai tanti e nuovi bisogni emergenti.
Per questo è fondamentale individuare soluzioni nuove, che coinvolgano soggetti pubblici e privati in una solida alleanza volta a contrastare le fragilità e le nuove povertà con interventi mirati. Un’alleanza da sostenere con investimenti concreti per mettere in campo idee, progetti, competenze e strumenti.
Parrocchie e cooperative sociali, da sempre in prima linea nell’accoglienza e nell’assistenza, rappresentano una ricchezza straordinaria per il nostro territorio. Ma da sole non bastano. Spetta all’amministrazione pubblica il ruolo trainante e fondamentale di coordinare il sistema di welfare del territorio, attraverso la promozione di iniziative tese a rinsaldare quei legami sociali, da sempre vocazione naturale della nostra Comunità”.
“Le istanze avanzate dal sindacato degli Infermieri Nursid rappresentano una priorità del nostro programma di governo della città, poiché dal loro benessere lavorativo dipende direttamente la qualità dell’assistenza alla Collettività – afferma l’avv. Giovanni Tarquini – A livello nazionale è già in atto il progetto dell’infermiere di famiglia/comunità (IF/C), previsto dal Patto per la Salute e dalla legge 77/2020.
Le competenze previste per l’infermiere di famiglia/comunità sono in linea con gli orientamenti europei per quanto riguarda i due ambiti di competenza (famiglia e comunità) ritenuti strategici per la promozione della salute e la gestione della cronicità e delle fragilità sul territorio.
Si tratta di competenze di natura clinico assistenziale a cui si devono affiancare competenze di tipo comunicativo e relazionale.
Oltre quindi alle conoscenze tecniche e specialistiche, l’infermiere di famiglia/comunità avrà un elevato grado di conoscenza del sistema della Rete dei Servizi sanitari e sociali per creare connessioni ed attivare azioni di integrazione orizzontale e verticale tra servizi e professionisti a favore di una risposta sinergica ed efficace al bisogno dei cittadini.
L’istituzione di questa nuova figura di “Case Manager del Territorio” non solo è strategica, ma diventa essenziale per gestire le innumerevoli complessità legate soprattutto al progressivo aumento del numero di anziani. E il nostro territorio ha tutte le in carte in regola per candidarsi a sostenere la formazione di queste figure di elevata professionalità”.




