REGGIO EMILIA – Archiviare la moda. Evoluzioni di inizio millennio, è questo il titolo del libro che verrà presentato domani, giovedì 9 maggio 2024 alle 17, alla Biblioteca delle Arti (Piazza della Vittoria 5, Reggio Emilia). L’autrice Federica Fornaciari, storica dell’arte e della moda, dal 2003 Chief Curator di BAI Max Mara, Fashion Library and Archive dedicato all’innovazione e alla ricerca, discuterà con Vanni Codeluppi, ordinario in sociologia dei consumi presso l’Università di Modena e Reggio Emilia. Per l’occasione la Biblioteca delle Arti rimarrà aperta con orario continuato dalle 9.00 alle 19.00.
Gli archivi di moda conservano i prodotti di un brand, e sono strumento strategico che comunica il prodotto, l’heritage. Conservare prodotti la cui fruizione è strettamente collegata a esigenze produttive, si distingue dalla conservazione di un bene culturale. È la specificità dell’archivio di moda, conservare per concorrere alla produzione di nuovi beni di consumo. Conoscere per ri-produrre. Dalle iniziali musealizzazioni dei prodotti di moda, spinti dalle fashion exhibition e dai fashion studies, alla strutturazione delle attività di conservazione dei beni d’impresa. La moda “archiviata” è anche un bene di consumo culturale? In cosa il suo essere strumentale all’ideazione di nuovi prodotti ne definisce la fattispecie di bene testimoniale? La riorganizzazione del patrimonio produttivo aziendale nella forma archivio avviene in parallelo alla musealizzazione dei prodotti industriali, il fashion archive. Ne valorizza la componente culturale, insieme a quella che rimane la primaria funzione dell’archivio d’impresa, conservare per produrre. La selezione di tecniche di conservazione e classificazione proprie dei musei, e degli “archivi culturali”, definisce prassi specifiche per i fashion archive. E ne avvia la de-musealizzazione.
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione.