REGGIO EMILIA – Il Consiglio di Amministrazione di Iren si è riunito ieri pomeriggio d’urgenza, in via straordinaria, in seguito alla diffusione delle notizie sull’ordinanza di misure cautelari disposta nei confronti dell’Amministratore Delegato Paolo Signorini dall’Autorità Giudiziaria di Genova.

Il CdA, nel prendere atto dell’oggettiva impossibilità temporanea da parte dell’Amministratore Delegato di esercitare le proprie deleghe e con l’obiettivo di assicurare stabilità e continuità alla gestione aziendale, ha attivato quanto previsto dal contingency plan interno al Gruppo e ha deliberato di revocare temporaneamente le deleghe all’AD, assegnandole agli altri due Organi Delegati.

In particolare, al Presidente oltre alle deleghe attuali, (ovvero Comunicazione, Relazioni Esterne e Public Affairs; Associazioni; Internazionalizzazione e Progetti Strategici; Affari Regolatori; Permitting; Innovazione; Finanza e Investor relations; Segreteria Societaria; M&A), sono state affidate anche le seguenti deleghe: Business Unit Ambiente; Business Unit Energia; Business Unit Mercato; Business Unit Reti; Affari Legali; Energy Management; Amministrazione, Pianificazione e Controllo.

Al Vice Presidente, oltre alle deleghe attuali, (ovvero Affari Societari: Corporate Social Responsibility e Comitati Territoriali; Internal Audit e Compliance; Personale e Organizzazione) sono state affidate anche le seguenti deleghe: Approvvigionamenti, Logistica e Servizi; Tecnologie e Sistemi informativi; Risk Management. Questo assetto garantisce la piena continuità delle attività aziendali per il conseguimento degli obiettivi contenuti nel Piano Industriale.

Dalle carte dell’inchiesta della Procura di Genova, la figura di Signorini appare come quella di un uomo che ama fare la bella vita. Una vita tra suite a Monte Carlo e fiches per il Casinò in cambio di favori. In una intercettazione Signorini, che da ieri è in carcere con l’accusa di corruzione per fatti che non riguardano Iren ma il precedente incarico come Presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, si lamenta anche delle migliaia di euro spesi per il matrimonio della figlia. Per gli inquirenti, dunque, i soggiorni di lusso a Monte Carlo con servizi extra in camera, 15mila euro in contanti, fiches al Casinò, la disponibilità di denaro per un viaggio a Las Vegas e poi ancora il regalo di una borsa Chanel,  un bracciale Cartier e la promessa di un incarico da 300mila euro l’anno, una volta terminato il mandato come Presidente dell’autorità portuale, sarebbero stati il prezzo delle concessioni rese da Signorini agli imprenditori che gli avanzavo richieste.