REGGIO EMILIA – La sfida è trasformare gli spazi urbani in luoghi di apprendimento ed educazione innovativi, per generare inclusività e rafforzare le reti sociali. Le buone pratiche che si possono studiare e condividere in proposito, per svilupparle in nuove opportunità per le comunità, non mancano a Reggio Emilia, che è partner del progetto europeo Secui (Social and Ecological Change through Urban Interventions – Il Cambiamento sociale ed ecologico attraverso gli interventi urbani). Dal 17 al 21 giugno, perciò, con incontri diversi dei quali aperti al pubblico, il Comune della città emiliana ospita una delegazione spagnola rappresentativa di realtà del territorio di Valencia, per il primo seminario di questo progetto.
Il programma vuole creare una partnership fra gli attori partecipanti, in cui apprendere da esperienze, metodologie e casi di successo diversi, con l’intento in particolare di arricchire le attuali proposte di lotta al cambiamento climatico e di lavoro per un mondo più inclusivo attraverso nuove politiche urbane su questi temi, contribuendo alla creazione di ambienti che promuovano l’equità e il rispetto dei bisogni delle persone.
Lo scambio di esperienze in un contesto europeo è un’opportunità importante per comprendere le differenti situazioni che ogni contesto propone e condividere le innovazioni nelle proposte educative che usano lo strumento del recupero degli spazi abbandonati o in disuso nella lotta contro le disuguaglianze.
Anche se i due Paesi – Italia-Reggio Emilia e Spagna-Valencia – sono culturalmente simili, affrontano la questione da punti di vista diversi, per cui entrambi, così come tutti i soggetti coinvolti nel progetto, potranno beneficiare di questo approccio internazionale.
Principale obiettivo del progetto finanziato dal programma Erasmus + è infatti quello di far conoscere a organizzazioni del territorio, enti locali e cittadini il potenziale che la creazione di spazi urbani destinati all’educazione degli adulti può avere nel mitigare le differenze sociali e nel favorire l’impegno della comunità.
Si sta lavorando – il progetto è in cantiere dall’inizio di quest’anno – su alcuni obiettivi trasversali: sostenibilità ambientale in relazione alla trasformazione fisica degli spazi e al loro uso futuro; rafforzamento delle reti sociali, attivando e responsabilizzando i cittadini come parte attiva per lo sviluppo della comunità; mettere al centro la partecipazione democratica e l’ascolto attivo nella gestione dei processi di trasformazione e nella definizione dei ruoli di corresponsabilità.
PARTNER – Nei quattro giorni seminariali, il Comune di Reggio Emilia – Servizio Politiche di partecipazione – porterà la sua esperienza proprio riguardo la costruzione di politiche trasversali, la promozione di proposte dal basso, la realizzazione di progetti di innovazione urbana, che vanno a rafforzare e valorizzare le reti relazionali nei quartieri.
L’altro partner reggiano è Ics – Innovazione cultura società, associazione culturale che dal 2014 gestisce lo Spazio Gerra e che si occupa di produzione e promozione della cultura e della creatività attraverso linguaggi artistici e tecnologie contemporanee.
Coordinatore del progetto è Clap Educación Activa SL, una realtà che in Spagna si occupa di educazione, collabora con istituzioni pubbliche in servizi che promuovono il cambiamento educativo, ecologico e sociale, con un team multidisciplinare che offre programmi di formazione per insegnanti, campagne ambientali e supporto su interventi pubblici per ridisegnare i paesaggi urbani e creare progetti comunitari che promuovono l’apprendimento all’aperto e l’inclusione.
Tra gli obiettivi del progetto c’è anche quello di fornire nuovi strumenti, idee e risorse ad educatori e in generale a chi lavora per la progettazione di spazi di apprendimento innovativi, attraverso la condivisione di metodologie attive e strumenti pedagogici per la didattica all’aperto.
Gli altri partner spagnoli sono il Comune di Valencia, città sempre più orientata, per volontà e necessità, alla mitigazione dei cambiamenti climatici, con l’obiettivo dell’Agenda 2030 di “città neutrale”, per imparare a sviluppare una trasformazione sistemica della città in grado di assorbire il 100% delle emissioni di CO2 generate; infine Low Carbon Economy Foundation un’agenzia che mira a promuovere la formazione e la divulgazione di buone pratiche di sostenibilità ambientale basate su un modello di economia a basse emissioni di carbonio in ogni settore della vita urbana.
IL PROGRAMMA
Il seminario prende il via lunedì 17 giugno alle ore 14.30 presso il Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro in cui si terrà il primo appuntamento dal titolo “Spazi pubblici e cambiamento climatico. La sfida delle città resilienti“.
Seguiranno una serie di appuntamenti in vari luoghi della città interessati in questi anni da interventi di trasformazione e riuso; martedì 18 sarà la volta del Mauriziano e di Palazzo Vecchio, con un focus sul Community-engagement per gli usi temporanei e la valorizzazione del contesto locale; mercoledì 19 è previsto un tour nelle case di quartiere, dal Catomes Tot al Gattaglio; si potranno vedere inoltre le esperienze del Nido Rodari e la trasformazione del Parco del Legno, approfondendo i temi della partecipazione, dell’inclusione e dell’educazione alla sostenibilità; infine giovedì 20, al Parco Innovazione per vedere insieme le Officine Meccaniche Reggiane con uno sguardo che indaga il recupero della memoria collettiva come parte del processo di rigenerazione urbana.
Il programma completo è disponibile in eventi.comune.re.it