
SCANDIANO (Reggio Emilia) E’ stato arrestato dai Carabinieri un 50enne albanese residente a Scandiano che tra gli anni 2015 e 2021 si è reso responsabile di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale, venendo riconosciuto colpevole dai competenti Tribunali che l’hanno giudicato. Per questi motivi L’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Reggio Emilia dove è divenuta esecutiva per ultima una delle condanne, ha emesso un provvedimento restrittivo di cumulo che ha rideterminato il residuo della pena da scontare in 3 mesi e 15 giorni di reclusione. Prima dell’esecutività dell’ultima sentenza l’uomo ha presentato istanza per ottenere le misure alternative dell’affidamento al servizio sociale e in subordine la detenzione domiciliare. Il 12 giugno scorso il Tribunale di Bologna ha rigettato l’istanza dell’affidamento in prova concedendo al 50enne la detenzione domiciliare. Tale decisione ha visto conseguente l’Ufficio esecuzioni penali emettere l’ordine di esecuzione pena che è stato trasmesso ai carabinieri della stazione di Scandiano. I militari hanno dato esecuzione sottoponendolo ai domiciliari per l’intero residuo pena pari a 3 mesi e 15 giorni di reclusione.
Relativamente alla vicenda degli stupefacenti il 50enne il 16 settembre del 2021 fu arrestato dai carabinieri di Scandiano al culmine di un’operazione antidroga che aveva visto in azione anche le unità cinofile. Al termine della perquisizione dell’appartamento dove viveva furono trovati e sequestrati sei dosi di cocaina di oltre 4 grammi, 225 euro in contanti, 4 etti di sostanza da taglio, materiale per il confezionamento e un bilancino di precisione con residui di droga. Dopo quel primo arresto aveva ottenuto i domiciliari ma finì di nuovo in carcere per avere violato i domiciliari. Quando i carabinieri si erano presentati a casa per arrestarlo il 50enne si era messo a urlare per poi impugnare un paio di forbici minacciando di fare del male a se stesso e ai militari. Fatti questi che hanno portato alle condanne odierne che lo vedevano – detratto il periodo di custodia cautelare in carcere dove scontare il residuo pena che ora salderà nel regime di detenzione domiciliare.
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