REGGIO EMILIA – 62 immobili del valore di milioni di euro. Sono i beni confiscati alla criminalità organizzata che rientrano dal processo Aemilia e che avranno nuova vita dopo l’assegnazione dell’agenzia per i beni confiscati. Si tratta di appartamenti a Reggio Emilia, capannoni a Brescello, immobili e terreni tra Bibbiano, Cadelbosco di Sopra, Montecchio Emilia, Vezzano sul Crostolo, fino a Sorbolo Mezzani, nel parmense, che verranno destinati a luoghi per le forze dell’ordine, presidi di sicurezza, ma anche alloggi per i cittadini. Durante la Conferenza dei servizi in Prefettura, il prefetto Cocciufa ha riportato le complesse fasi del percorso che ha permesso di destinare a un uso sociale i beni sottratti ai cittadini dalla criminalità organizzata.
Alla Conferenza, che si è tenuta ieri mattina, hanno preso parte, tra gli altri, la sottosegretaria del Ministero dell’Interno, Wanda Ferro, il procuratore capo Gaetano Calogero Paci, il prefetto di Parma Antonio Garufi, il direttore dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati Bruno Corda, la presidente del Tribunale, Cristina Beretti, la pm antimafia Beatrice Ronchi, il presidente della Provincia Giorgio Zanni, i vertici delle forze dell’ordine e degli enti locali.