
REGGIO EMILIA – Si è spento all’età di 97 anni il partigiano ‘Alì’, Giglio Mazzi. Originario di Campogalliano, dove era nato nel ‘27, aveva vissuto a Mandrio di Correggio e Rio Saliceto per poi trasferirsi a Reggio Emilia. Nel ’43, dopo lo scoppio della guerra, si unì alla lotta di Resistenza. Nel luglio ’44 con il nome partigiano ‘Alì’ entrò nei S.A.P., per poi diventare Capo Nucleo di un Distaccamento G.A.P. Ferito nel ’45 si nascose per alcuni mesi in diverse cascine della pianura e successivamente venne inquadrato nel Distaccamento “Katiuscia” della 37^ Brigata G.A.P. “Vittorio Saltini”.
Dopo la Liberazione entrò a far parte del Corpo di Pubblica Sicurezza Ausiliaria fino al 1947. Diplomatosi in Ragioneria nel 1950 ottenne la laurea in Economia e Commercio nel 1954. Per circa trent’anni ha rivestito il ruolo di Segretario della sezione Anpi di Ospizio. Fu Direttore della Cooperativa Muratori di Reggio Emilia e, in seguito, fino al 1977, di Direttore Amministrativo delle Farmacie Comunali Riunite.
Seppe essere un testimone d’eccezione per le giovani generazioni raccontando quello che aveva vissuto e trasmettendo gli ideali della Resistenza

Il ricordo di Luca Vecchi: “Caro Giglio, ci hai lasciato in una notte d’estate, lasciandoci tutti sorpresi, spiazzati, come lo erano le tue riflessioni, i tuoi ricordi, la tua straordinaria testimonianza di vita. Ci eravamo visti poche settimane fa. Avevo voluto farti visita nell’imminenza della fine del mio mandato. Ricordo di essere entrato in casa tua dicendoti caro Giglio ho fatto il giro di tutti i rappresentanti delle istituzioni per i saluti di rito, e non potevo non salutare un istituzione come te.
E ricorderò sempre quell’abbraccio forte e quella risata inconfondibile con cui eri solito trasmettere l’autenticità di una vera amicizia. E’ difficile a caldo trovare parole all’altezza della tua grandezza. Sei stato per me, per noi, per migliaia di giovani un esempio, un punto di riferimento solido e indiscutibile, l’espressione autentica e inflessibile dell’ intransigenza sui valori della vita.
Appartieni ad una generazione che non potremo mai mancare di ringraziare. “Giù il cappello” difronte a tutti voi per ciò che avete saputo fare, esponendovi giovani al rischio del sacrificio, cadendo in tanti, perché “sognavate un futuro migliore”, perché in fondo avete consegnato a tutti noi una vita di libertà. La passione civile, l’impegno sociale, il valore profondo, anche contemporaneo, del l’antifascismo accompagnava ogni giorno la tua testimonianza.
Ma non dimenticheremo pure la tua ironia, le tue inconfondibili risate, la forza dei tuoi abbracci straordinaria metafora della forza con la quale avevi accompagnato la tua vita. E naturalmente non dimenticherò certi racconti privati, complici e confidenziali al tempo stesso, in cui in poche e crude parole raccontavi la vita e le esperienze drammatiche di un GAP esposto ogni giorno al rischio della vita per liberare la nostra città, il nostro paese, dall’occupazione nazifascista. Giglio non ti dimenticheremo, oggi un abbraccio, un sentimento di vicinanza e di sincera condoglianze va a tua moglie, ai tuoi figli, alla tua grande e straordinaria famiglia a cui ci stringiamo. Sarai sempre con noi, nei luoghi, negli eventi, nei racconti, nelle carraie, nei campi e nei sentieri, nelle storie dove si è consumata la lotta partigiana, la dove una città ha ritrovato la sua libertà e ha potuto ricominciare a costruire il suo futuro, in tutti quei contesti ci ritroveremo. Ciao Giglio”.
IL RICORDO DI ISTORECO. “Era un amico vero, se lo chiamavi, non diceva mai di no“
Addio a un amico. L’istituto storico reggiano Istoreco si unisce al dolore di tutta la provincia per la morte di Giglio Mazzi, il 98enne partigiano Alì. Giglio è stato un grande protagonista della storia reggiana, dalla Resistenza a cui aderì giovanissimo sino ad oggi, come dirigente e come testimone.
Ma prima di tutto, per Istoreco è stato un amico. Un amico generoso, caro e prezioso. Nei decenni, in tante occasioni ha offerto la sua vitalità, la sua memoria, la sua voglia di raccontare e di sorridere, come uno dei nostri principali testimoni. Lo ha fatto in tante occasioni, con le scuole, con migliaia di ragazzi stranieri arrivati tramite i Sentieri Partigiani a Reggio, lo ha fatto in tanti luoghi. Quando veniva chiamato, Giglio era sempre disponibile e sempre pronto, impressionante per la su energia anche a 95 anni passati.
Un momento su tutti, lo vogliamo citare. L’aprile 2021. L’Italia era di nuovo chiusa per il Covid, festeggiare il 25 Aprile e ricordare la Resistenza in piazza non era possibile. Con il Comune di Reggio Emilia, abbiamo organizzato una video diretta dal luogo simbolo della città, la Sala del Tricolore, per far parlare i due testimoni più vitali e apprezzati, Giglio Mazzi e Giacomina Castagnetti. Amici da sempre, cresciuti a pochi km di distanza, compagni di impegno nella lotta resistenziale e nel dopoguerra, raccontarono a migliaia di persone collegate le loro esperienze di partigiani poco più che adolescenti. Giglio incantò tutti con la sua forza, quella forza che lo ha sempre accompagnato, nelle uscite, nelle feste, nei viaggi con l’amatissima moglie Dea, nelle escursioni in montagna a caccia e a funghi.
E lo ricordiamo anche ogni 28 luglio, alle Officine Reggiane, a ricordare l’eccidio del 1943, quando nove operai vennero uccisi dai militari. A manifestare, quel giorno, c’era anche Giglio. Di fronte, ha sempre raccontato, un suo ex insegnante. Quella data, come per tanti ragazzi reggiani, rappresentò la scintilla per armarsi e impegnarsi attivamente. Lui lo ha fatto a modo suo, con coraggio, nella maniera più pericolosa, come gappista impegnato in città in mille azioni pericolosissime.
Poi raccontate con infinità umanità a migliaia di giovani. Era un amico vero, se lo chiamavi, non diceva mai di no.




