Di Giuseppe Adriano Rossi
REGGIO EMILIA – La festa dell’Assunta, celebrata con particolare solennità il 15 agosto in Cattedrale a lei intitolata, ha permesso al vicario generale – che ha presieduto la solenne liturgia eucaristica – di contrapporre nell’omelia la figura di Adamo a quella di Cristo, commentando la lettera di San Paolo ai Corinzi.
Adamo è il modello dell’uomo che si sottrae all’amore di Dio, che vuole affermarsi in modo autonomo; quando l’umanità idolatra se stessa, inevitabilmente trova la morte. Forti sono i richiami del magistero della Chiesa affinché l’uomo desista dai suoi disegni di autodistruzione.
“In nome di una presunta autonomia decisionale si stanno operando crimini contro il creato, contro il valore della vita e della dignità della persona. Non rimane altro che un rinnovato impegno di conversione di cambiamento di rotta”, ha affermato mons. Giovanni Rossi.
Gesù nel mistero dell’incarnazione inaugura la nuova umanità chiamata alla grazia di Dio, alla piena comunione con Lui. La sua obbedienza fino alla morte di croce è la rivelazione della vittoria dell’amore di Dio sul peccato e sulla morte.
Nella figura di Maria è possibile leggere in filigrana il cammino di salvezza di ciascuno; nell’obbedienza alla parola dell’Angelo è stata resa partecipe di questo dono nella sua umanità concreta. “La docilità, l’accoglienza del dono della Parola è il seme della vita eterna nella quale Maria vive assunta in cielo”. E’ un dono che non rimane appannaggio di chi lo riceve, ma si diffonde a tutti gratuitamente diventando cosi motivo di gioia come per Elisabetta nella visita di Maria; le due cugine non saranno esenti da prove e sofferenze, sono donne del popolo, come si è espresso il vescovo Tonino Bello.
Il cantico del “Magnificat”, denso di riferimenti biblici, permette di leggere il cammino di salvezza intrapreso da Israele.
Mons. Rossi ha poi fatto riferimento all’appello per la pace del cardinale Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme: “Anche se sono tanti i venti di guerra, perseveriamo nel domandare questo dono al Messia per la sua terra e per ogni terra in cui purtroppo risuonano echi di guerra e di morte. E credo che possiamo allargare questa preghiera alla missione che come credenti siamo chiamati a testimoniare per la salvezza dell’uomo, di ogni uomo fatto a sua immagine e somiglianza”, ha raccomandato il vicario generale.
Al termine della liturgia il diacono Luciano Agosti ha proclamato la preghiera per la pace composta dal porporato che auspica si realizzi la profezia pronunciata da Maria nel “Magnificati: “i superbi siano dispersi nei pensieri del loro cuore; i potenti siano rovesciati dai troni e finalmente innalzati gli umili; siano ricolmati di beni gli affamati, i pacifici siano riconosciuti come figli di Dio e i miti possano ricevere in dono la terra”.
Al mattino presto del 15 agosto il vicario generale aveva guidato a San Michele dei Mucchietti (Sassuolo) l’ultrascolare e partecipata processione a piedi scalzi che si svolge dal 1856 in adempimento di un voto fatto l’anno prima in occasione di un’epidemia di colera.
Sono una trentina le parrocchie della nostra Diocesi che festeggiano Santa Maria Assunta come titolare.