RUBIERA (Reggio Emilia) – Dopo i terremoti del 20 e 29 maggio 2012, è stato realizzato nei mesi scorsi un intervento sull’assetto murario dell’Oratorio, specie sotto il profilo del miglioramento sismico e conservativo di tutto il tempio; queste le ragioni di una forzata chiusura del tempio da gennaio ad agosto 2024.
I fondi provengono dalla Regione Emilia-Romagna il cui Commissario delegato, il presidente Stefano Bonaccini, ha concesso un importo complessivo di euro 201.493,61. L’intervento è avvenuto dietro autorizzazione della Soprintendenza statale che ha valutato sia gli aspetti di conservazione sia di congruità di spesa.
L’Oratorio dal 1988 è ricompreso tra i beni di proprietà della Parrocchia di Rubiera, ora retta dal Parroco Don Carlo Sacchetti; l’edificio, dopo un periodo di incertezza dovuto alle soppressioni napoleoniche del 1798 e il venir meno della Confraternita dell’Annunziata, è curato negli ultimi quarant’anni dalla Confraternita intitolata al SS. mo Sacramento, guidata dal Priore Lucio Gambarini.
Circa le campane, l’attesa è durata 25 anni; infatti, in previsione del Giubileo del 2000, tramite l’allora massaro Riccardo Graziano Canovi, la Confraternita del SS.mo Sacramento con sede nell’Annunziata, commissionò due nuove campane da collocare nel campanile a vela costituito da un muro isolato traforato da archetti entro i quali sono istallate le campane.
Fino ad allora vi erano solo due campane in quel campanile voluto nel 1791 dall’arciprete don Filippo Giacomo Chierici e in ben poche occasioni quei rintocchi furono avvertiti dai rubieresi. Senz’altro accompagnarono, col Parroco don Chierici e i Confratelli, don Giuseppe Andreoli il 17 ottobre 1822 alla decapitazione, attesa la mancata grazia da parte del Duca Francesco IV. Va ricordato che nel 1727 il Duca Rinaldo donò una campana all’Annunciata, cui si aggiunse, la minore collocata nel 1815 pagata da Vincenzo Beccaluva; quest’ultima, tuttavia, venne destinata ad esigenze belliche e rifatta dopo la seconda guerra mondiale.
Negli anni 1999/2000 queste due campane furono ripulite dalla Fonderia Capanni di Castelnovo né Monti e vennero commissionate alla stessa Fonderia altre due campane. Da allora il silenzio di questi bronzi è stata assoluto perchè mai collocate in sede, tenuto conto della necessità di rinforzare il campanile, specie dopo i terremoti. In particolare gli eventi del maggio 2012 hanno costretto a “ingabbiare” la costruzione.
Grazie all’intervento dei mesi scorsi, diretto alla generale messa in sicurezza dell’Oratorio, si è potuto assicurare il rinforzo del campanile e di qui alloggiare tutte e quattro le campane; esse funzioneranno grazie ad apposita elettrificazione di cui si è fatta carico la Confraternita, anche grazie al contributo di benefattori. Infatti è grazie alla generosità dei paesani e di enti pubblici, Comune compreso, e di privati che la Chiesa è rimasta aperta negli ultimi decenni.