REGGIO EMILIA – Lo scorso 1° luglio 2024, nella tarda sera, personale della Questura era intervenuto per un accoltellamento avvenuto in via Eritrea. L’aggressione, poi degenerata e finita nel sangue – i cui contorni sono ancora oggetto di approfondimento investigativo – era scaturita a causa di accendino.
Il ferito era stato trasportato in condizioni critiche al Pronto Soccorso a causa delle ferite al costato che avevano causano lo “sgonfiamento” del polmone, impedendo la corretta respirazione. Solo l’operato dei sanitari ha consentito di fare recuperare la funzionalità al polmone, scongiurando conseguenze anche letali.
L’autore dell’aggressione era invece fuggito, portando con sé una collanina d’oro che la vittima portava al collo.
Le immagini del sistema di videosorveglianza hanno consentito di registrare non l’accoltellamento ma altri fatti correlati e, soprattutto, di documentare l’aspetto dell’aggressore.
La conoscenza del territorio degli investigatori della Squadra Mobile ha permesso di giungere all’identificazione del presunto autore dell’accoltellamento: un cittadino marocchino, classe 2003, senza fissa dimora, rintracciato ieri, 28 agosto 2024, nell’area della stazione storica.
Dalle risultanze delle indagini la Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal GIP la misura cautelare carceraria a carico del presunto autore dei gravi fatti. Questo episodio dimostra come anche gravi episodi di violenza siano compiuti anche da giovani ragazzi. Tempestiva è stata poi la risposta della Polizia di Stato.