RUBIERA (Reggio Emilia) – Si accende la polemica anche nel comune Rubiera dopo l‘abbattimento degli alberi nell’alveo del fiume Secchia. Il disboscamento, che ha riguardato decine di ettari di bosco in un territorio che abbraccia anche il territorio modenese, è stato condotto da Aipo e rientrerebbe nel progetto riguardante l’ampliamento delle casse d’espansione del fiume.
Critiche giungono anche dal comitato “Difendiamo il Parco fluviale del Secchia” che dal mese di marzo porta avanti la protesta. Il comitato ha come obiettivo quello di difendere il patrimonio di alberi, fauna e flora presente nel Parco fluviale del Secchia, nei comuni di Campogalliano, Rubiera e Modena.
“AIPO – dicono dal comitato – afferma che il taglio di 50 ettari di bosco è stato fatto per migliorare la biodiversità dell’area. Siamo sempre alle solite: ciò che cresce in modo naturale non va mai bene. L’uomo deve intervenire, e spesso in modo violento, per ripristinare la sua idea di equilibrio. Secondo AIPO la foresta tagliata era in stato di sofferenza, a causa delle continue inondazioni. Infatti dicono che vi erano diversi alberi secchi in piedi.
Peccato che questo accada in ogni bosco o foresta sul pianeta. La presenza di alberi secchi è la norma. Non vi era alcuna sofferenza nella foresta tagliata, che aveva una prevalenza di pioppi bianchi e salici, ma ospitava anche altre specie arboree, come le numerose querce”.
“La foresta – continua la nota del Comitato – era un presidio ecologico, ospitava decine di migliaia di alberi, arbusti, cespugli e centinaia di uccelli, anfibi e animali. Un paradiso di biodiversità unico nel nostro territorio. Si sarebbe potuto preservarla, eliminando gli alberi secchi e arricchendola con nuove specie arboree. Soprattutto è davvero imbarazzante leggere che AIPO attuerà opere di compensazione per migliorare l’ecosistema. Una foresta matura di 50 ettari catturava migliaia di tonnellate di CO2, purificava l’aria dalle polveri sottili, raffrescava il territorio negli afosi mesi estivi. Come si può pensare di sostituirla piantando qualche migliaio di piantine? Ci vorranno decenni per avere un nuovo bosco. E lo spazio previsto per la compensazione è molto inferiore a quello occupato dalla foresta tagliata”.
“Per trasparenza – afferma il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro – pubblico la lettera che in questi giorni ho scritto ad Aipo ponendo dieci domande: quelle che mi avete fatto in diversi in merito ai lavori in corso nel Secchia, che hanno portato all’abbattimento di tanti alberi. Spero mi rispondano presto. Credo che a tutti pianga il cuore nel vedere tanti alberi sparire e che sia indispensabile sapere e capire perché lì non ci potessero stare.
Credo che tutti vogliano che sia garantita la sicurezza idraulica di Modena e dintorni, perché abbiamo recentemente visto cosa può succedere con le precipitazioni che ci sono adesso. C’è in giro una valanga di disinformazione e non credo in chi fa “l’ignorante nel senso che ignora”, come diceva Aldo. Bisogna sapere quali sono gli impegni del progetto per rimettere in equilibrio le cose e vigilare perché siano mantenuti. Pubblicherò, naturalmente, le risposte che mi arriveranno”.
In allegato la lettera inviata ad Aipo dal primo cittadino di Rubiera