REGGIO EMILIA – L’Arcivescovo Giacomo Morandi ha comunicato l’interdizione di don Claudio Crescimanno per inosservanza del Precetto penale, emesso il 17 ottobre 2023 con il quale “era fatto divieto di esercitare qualsiasi attività ministeriale, sotto ogni forma, nel territorio della Diocesi di Regio Emilia — Guastalla, revocata la facoltà di ricevere le confessioni nel territorio della medesima Diocesi, scrive il vescovo Morandi. Al contempo rendevo pubblici i divieti e le relative conseguenze, invitando una volta di più il sacerdote a ravvedersi anche con l’ammonizione del 24 aprile 2024. A seguito del procedimento penale al quale, pur regolarmente citato, non ha voluto prendere parte, comunque assistito da un avvocato d’ufflcio, è stata accertata l’inosservanza a tali divieti e ne è conseguito il seguente decreto: “si dichiara colpevole il Rev. Claudio Crescimanno in ordine alla commissione del delitto ascrittogli e, pertanto gli viene inflitta la pena dell’interdetto ex can. 1332 CIC.
Al Rev. Crescimanno è proibito di celebrare il Sacrificio dell’Eucaristia e gli altri sacramenti; di ricevere i sacramenti; di amministrare i sacramentali e di celebrare le altre cerimonie di culto liturgico e di avere alcuna parte attiva nelle celebrazioni sopra enumerate”.
Essendo stata riscontrata un’attività relativa al Sacramento della Confessione, continua Mons. Morandi, pur in assenza della facoltà di assolvere validamente i fedeli sin dal 17 ottobre 2023, di tale profilo verrà investita la Santa Sede per l’accertamento del delitto di attentata assoluzione sacramentale. Al sacerdote sono assicurate le ulteriori tutele previste dall’ordinamento canonico e anche qui è ribadito l’invito a cogliere in tale provvedimento il significato medicinale.
Circa il collaboratore del Rev. Crescimanno, Sig. Andrea Maccabiani, va rimarcato che non è un prete cattolico essendo stato ordinato illegittimamente da un vescovo scismatico e qualsiasi forma di culto escrcitato è pertanto illegittima in quanto sospeso dall’ordine ricevuto; egli non ha mai avuto la facoltà di assolvere validamente i fedeli”.