CADELBOSCO SOPRA (Reggio Emilia) – Un uomo di 48 anni è stato condannato alla pena di 3 anni, 2 mesi e 15 giorni di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia, minaccia e violenza privata. L’uomo, per circa due anni – da dicembre 2020 a settembre 2022 -, anche durante la gravidanza, si è reso responsabile di gravi condotte maltrattanti nei confronti della convivente.
La donna è stata costretta a subire, spesso in presenza di terzi e figli minori, umiliazioni, offese e minacce. La vittima, nella denuncia, ha confessato di essere stata percossa più volte con calci, pugni in faccia, spinte e schiaffi. In una occasione l’aggressore l’ha lanciata giù dalle scale quando era incinta; in un’altra circostanza dopo averla minacciata con un’accetta gliel’ha lanciata contro, fortunatamente senza colpirla.
Tali condotte hanno causato alla donna un continuo stato di sofferenza e paura, tanto da spingerla a fuggire dall’abitazione familiare e a rivolgersi ai servizi sociali per essere collocata in una struttura protetta. L’uomo è però riuscito a localizzarla, tanto da costringere gli operatori a trasferirla in un’altra struttura.
E’ stato quindi attivato il cosiddetto codice rosso e l’uomo, un 48enne domiciliato a Cadelbosco Sopra, è stato sottoposta in prima battuta alla misura cautelare dell’allontanamento dal domicilio familiare, con il divieto di avvicinamento. Dopo l’iter processuale, con sentenza emessa il 12 luglio 2023, divenuta definitiva lo scorso 6 luglio, l’uomo è stato condannato a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni di reclusione. Il provvedimento restrittivo è stato eseguito ieri pomeriggio dai carabinieri della stazione di Cadelbosco Sopra. I militari hanno rintracciato l’uomo e lo hanno condotto in carcere per espiare la pena.