Presentato a Guastalla il volume "Alle sorgenti della nostra storia" - Relatori e Familiari (foto Fausto Franzosi)
Presentato a Guastalla il volume “Alle sorgenti della nostra storia” – Relatori e Familiari (foto Fausto Franzosi)
Presentato a Guastalla il volume "Alle sorgenti della nostra storia" -
Ivan Cantoni, direttore della Fondazione Maldotti e Paolo Dallasta, sindaco di Guastalla (foto Fausto Franzosi)

GUASTALLA (Reggio Emilia) – Interesse e apprezzamento ha riscosso a Guastalla il volume “Alle sorgenti della nostra storia”, che contiene i profili di 175 insegnanti e dirigenti scolastici reggiani.

La presentazione del libro, edito con la consulenza di Sandro Spreafico e la curatela di Luciano Bonacini, Luciano Rondanini, Giuseppe Adriano Rossi e Cristian Ruozzi, è stata promossa sabato 21 settembre dall’Amministrazione comunale di Guastalla e dalla Biblioteca Maldotti nella Sala dell’Antico Portico del Palazzo Ducale.

Gli interventi del sindaco Paolo Dallasta e del direttore della Fondazione Maldotti Ivan Cantoni hanno sottolineato con vigore la centralità della scuola nella storia del nostro territorio e l’apporto all’educazione e alla formazione di generazioni di studenti assicurato da tantissimi insegnanti che hanno avuto a cuore il bene comune. Inoltre sono stati evidenziati l’attenzione e il rapporto privilegiato che le due Istituzioni riservano agli studenti. Da Giuseppe Adriano Rossi sono state poi ripercorsa la genesi del libro, edito da NuovAppennino, ed evidenziate le sue peculiarità: un’opera corale resa possibile dal generoso e appassionato contributo di circa 150 autori: ex-allievi, familiari, amici.

Attraverso le preziose testimonianze di Albertina Soliani, Giorgio Zecchi, Franco Parmiggiani Dennis Gallonisono stati illustrati i profili di esemplari docenti e presidi: Giale Zerbini De Carli, Bruno Gabbi, Carmen Parmeggiani , Romano Artoni e Fulvio Simonazzi, che non solo hanno lasciato una profonda traccia nelle scuole in cui hanno svolto la loro attività, e il cui grato ricordo è ancora vivo in tanti ex-allievi, ma che hanno generosamente e disinteressatamente servito sotto il profilo civico, politico e culturale la propria comunità anche in momenti storici assai difficili.

E’ stato un “fare memoria” non solo per ricordare con riconoscenza chi si è prodigato nell’insegnamento e ha educato sapientemente generazioni di allievi, ma soprattutto per additare maestri e soprattutto “testimoni” in un’epoca in cui valori portanti, quali democrazia, rispetto bene comune, condivisione sembrano a volte offuscati.