REGGIO EMILIA – E’ stata celebrata questa mattina, all’interno della suggestiva cattedrale di Santa Maria Assunta di Reggio Emilia, la festa di San Michele Arcangelo, Santo Patrono e Protettore di tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato.
Alla celebrazione hanno presenziato, oltre al Questore, Funzionari e Agenti della Polizia di Stato, anche le più alte cariche civili e militari di Reggio Emilia, accompagnate da tantissimi cittadini che hanno affollato, nell’arco della mattinata, sia la cattedrale che Piazza Prampolini a riprova, ancora una volta, del forte legame esistente tra la Polizia di Stato e la comunità reggiana.
Riconoscenza, apprezzamento, stima per il prezioso servizio reso dalla Polizia di Stato alla comunità reggiana sono stati espressi dal vicario generale mons. Giovanni Rossi nell’omelia della celebrazione eucaristica presieduta in Cattedrale in occasione della festa del patrono San Michele Arcangelo.
Dal celebrante è stato sottolineato il prezioso e generoso impegno svolto dalla Polizia per la difesa e la salvaguardia di quei valori condivisi, quali giustizia, onesta, rispetto della vita e dell’ambiente, ben evidenziati anche nella Carta Costituzionale e che sono alla base del vivere civile; nonché per le fasce più deboli e fragili della popolazione.
Commentando il brano del Vangelo, mons. Rossi ha sottolineato che nel mistero dell’Incarnazione Gesù libera l’uomo nella sua integralità e pienezza. “Quanto bene viene compiuto nel nascondimento, quando ci si prende cura del bisognoso? Non è forse operare un miracolo quando si compie con onestà e non per tornaconto personale il proprio dovere?”.
E ha proseguito: “Siamo chiamati a far crescere il bene là dove siamo, con il nostro impegno, la nostra dedizione, il nostro servizio che forse può passare inosservato agli occhi del mondo ma non certo a chi dal Cielo scruta il nostro cuore: il Signore”.
Un proverbio afferma: fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce; ed è vero: il bene non fa rumore eppure è quello che rimane per sempre, è eterno perché ha come fondamento l’eternità dell’amore di Dio.
Per operare il bene ci vuole coraggio; per costruire il bene, la comunione occorre saper dare una svolta nuova, un taglio al peccato, al male per qualcosa di più grande.
Lo scandalo è l’inciampo che impedisce di andare avanti. I piccoli sono coloro che per il mondo non sono niente ma che sono preziosi agli occhi del Signore. “E se abbiamo un cuore attento, ci accorgiamo che tanti sono i piccoli, i deboli, i fragili e tanto grande è la responsabilità che abbiamo nei loro confronti”.
“Si tratta quindi – alla luce della radicalità a cui ci richiama il Vangelo – di essere onesti e severi con noi stessi, di saper rinunciare alle nostre ambizioni, di saper metter sempre al primo posto quella vita, quel Regno dei Cieli che è già presente in mezzo a noi e che crescendo e diffondendosi richiede il nostro impegno e la nostra collaborazione a partire da un cuore sempre più innestato in Cristo”
Mons. Rossi ha ricordato che sabato 28 settembre, sempre in Cattedrale, è stato inaugurato con l’Arcivescovo Giacomo il nuovo anno pastorale con lo slogan: fossero tutti profeti! “Mons. Morandi affida alla sua Chiesa, e quindi a tutti noi, questa missione: essere profeti, capaci quindi di far maturare e crescere la misericordia di Dio nella giustizia, nella riconciliazione, nella responsabilità del vivere quotidianamente alla luce della buona notizia del Vangelo. Inoltre, di saper suscitare speranza, soprattutto nelle giovani generazioni, in chi vive nel disagio”.
Il vicario generale ha così concluso l’omelia: “San Michele e gli altri Arcangeli intercedano per noi e per voi carissimi amici della Polizia di Stato. Accolgano le vostre preghiere e le portino davanti al Signore. Vi proteggano nello svolgimento del vostro servizio”.