Come promuovere un ambiente di lavoro inclusivo e rispettoso delle diversità religiose? È il tema che verrà affrontato durante la presentazione della nuova Carta delle buone prassi per il rispetto della libertà di religione e di convinzione nei luoghi di lavoro, promossa dal Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore e dal centro interdipartimentale ORFECT. L’evento, che si terrà lunedì 4 novembre 2024 alle 17 in collegamento remoto, ha ottenuto il patrocinio del Comune di Modena.

La Carta risponde all’esigenza di integrare il quadro normativo esistente con linee guida operative che rendano più efficace e concreta l’applicazione dei principi di non discriminazione e tutela delle convinzioni religiose. Attraverso indicazioni concrete su come gestire situazioni specifiche, come l’uso di simboli religiosi o la gestione di giorni di riposo per festività religiose, questa Carta permette un’applicazione uniforme delle regole in contesti aziendali diversi. L’adozione di una Carta per la tutela della libertà di religione e convinzione può inoltre diventare un segno distintivo di assunzione di responsabilità sociale per un’azienda, migliorandone la reputazione e rafforzando relazioni positive con gli stakeholder.

L’appuntamento potrà essere seguito collegandosi tramite il link meet.google.com/mni-oimx-rbi

L’evento sarà introdotto dal Prof. Davide Mazzi, Direttore del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali di Unimore, insieme alla Prof.ssa Franca Poppi e alla Prof.ssa Silvia Cavalieri. Presiederà e concluderà il Prof. Giuseppe Pellacani, Ordinario di Diritto del lavoro, Unimore.

La presentazione della Carta sarà affidata al Prof. Vincenzo Pacillo, Ordinario di Diritto e Religione, Unimore, e alla Dott.ssa Basira Hussen, PhD Candidate in Reggio Childhood Studies. A seguire, interverranno il Prof. Antonio Fuccillo dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli,” il Prof. Antonello De Oto dell’Università di Bologna, e il Prof. Paolo Vargiu dell’University of Leicester.

“La Carta delle buone prassi per la tutela della libertà di religione e convinzione nei luoghi di lavoro – sottolinea il Prof. Vincenzo Pacillo risponde a un’esigenza ormai inderogabile di integrazione normativa, capace di garantire una sintesi tra il rispetto delle identità religiose individuali e le necessità di neutralità e coesione dell’ambiente lavorativo. Questa iniziativa offre uno strumento normativo e gestionale per affrontare, con rigore e sensibilità, questioni complesse quali l’uso dei simboli religiosi, l’organizzazione dei riposi per festività confessionali e la tutela delle convinzioni personali.”

“Non si tratta di mere direttive astratte – continua Pacillo –, ma di linee guida concretamente applicabili che permettono un’applicazione uniforme e consapevole dei principi di non discriminazione. L’adozione di tali prassi da parte delle imprese costituisce un atto di responsabilità sociale capace di incidere profondamente sul clima aziendale e sull’immagine esterna dell’organizzazione: ciò genera un valore aggiunto nelle relazioni con gli stakeholder e rafforza la fiducia nel sistema aziendale come modello di inclusione e rispetto delle diversità.”

“La Carta delle buone prassi – sottolinea la Dott.ssa Basira Hussen rappresenta uno strumento per ridefinire i luoghi di lavoro come spazi inclusivi e culturalmente aperti, dove le convinzioni religiose si integrano nel tessuto organizzativo come risorse preziose. Si tratta di una visione che riconosce e valorizza ogni identità e pone il rispetto reciproco e il senso di appartenenza come pilastri fondamentali. Le indicazioni operative proposte consentono alle aziende di gestire con competenza le sfide di una società plurale: ciò fa dell’accoglienza delle diversità un tratto distintivo di progresso e responsabilità sociale.”