REGGIO EMILIA – Il 7 febbraio 2025 Romolo Valli avrebbe compiuto 100 anni. La sua città natale, Reggio Emilia, e la Fondazione I Teatri, che gestisce il Teatro Municipale a lui intitolato, dopo la prematura e improvvisa morte nel 1980, gli dedicheranno una serie di iniziative e di eventi nel corso del 2025, per ricordare la vita e l’arte di un grande attore e abile manager teatrale, protagonista, accanto ad altri artisti del secondo Novecento, di una delle pagine più gloriose della cultura teatrale e cinematografica italiana.
L’ufficialità delle celebrazioni partirà sabato 8 febbraio 2025 al Ridotto del Teatro Municipale, all’indomani di quello che sarebbe stato il centesimo compleanno, con una giornata di studi dedicata a Romolo Valli, con la presenza di testimoni dell’epoca, amici, colleghi, familiari, critici teatrali e cinematografici, secondo un programma su cui la Fondazione I Teatri è al lavoro, con la consulenza di Antonio Audino, conosciuto e apprezzato critico teatrale de “Il Sole 24 ore” e curatore dei programmi teatrali di Radio 3.
In quei giorni ci sarà anche il lancio del podcast che I Teatri realizzeranno con Chora Media: 4 puntate, disponibili sulle principali piattaforme, curate da Laura Pezzino, giornalista esperta in ambito culturale e editoriale, che si avvarrà di numerose testimonianze per raccontare, oltre a “Romolo”, una città e un’intera epoca di grande cinema e di grande teatro.
Un modo per ricordare Valli e farlo conoscere il più possibile al grande pubblico attraverso uno strumento – il podcast – amato anche dalle generazioni più giovani.
Il suo essere “violentemente emiliano”, la felice gioventù trascorsa a Reggio Emilia, la laurea e la rinuncia a fare l’avvocato, poi gli intensi anni trascorsi a calcare il palcoscenico, presentando i grandi classici del teatro, cercando al contempo di rinnovare e sperimentare; la ventennale avventura con la Compagnia dei Giovani, fondata nel 1954 con Giorgio De Lullo, Rossella Falk, Elsa Albani e Anna Maria Guarnieri, la collaborazione con Pierluigi Pizzi e la consacrazione teatrale; la carriera nel cinema dei maestri, sotto la direzione dei più grandi registi italiani, da Mario Monicelli ne “La Grande Guerra” e “Un borghese piccolo piccolo” a Vittorio De Sica ne “Il giardino dei Finzi Contini”, da Luchino Visconti ne “Il Gattopardo” e “Morte a Venezia” a Bernardo Bertolucci in “Novecento”, da Valerio Zurlini in “La ragazza con la valigia” a Sergio Leone in “Giù la testa”. Ma anche le sue qualità eccelse come organizzatore teatrale, direttore del Festival di Spoleto in uno dei periodi più ricchi e fecondi, dal 1971 al 1978, e del Teatro Eliseo, con Giorgio De Lullo, 1977 al 1980.
Una vita conclusasi tragicamente nel 1980 a Roma, dopo un incidente automobilistico: una vita bruscamente interrotta ma vissuta pienamente, sempre con ironia, curiosità, intelligenza, vivacità ed “emilianità”.
La Fondazione I Teatri, inoltre, allestirà una mostra-installazione, valorizzando i costumi di scena, realizzati dalla sartoria di Umberto Tirelli, fraterno amico di Romolo, e ancora conservati nella sartoria del Teatro Municipale, proietterà alcuni dei più bei film, tra Rosebud e Sala Verdi, in collaborazione con l’Ufficio Cinema del Comune di Reggio Emilia, e anche i video di alcune sue opere teatrali, in spazi inconsueti del Teatro a lui intitolato.
Le celebrazioni, avranno un prologo a breve, grazie ad una collaborazione con il Comune di Gualtieri che nel 2024 ricorda i 60 anni della Sartoria Tirelli, indiscussa protagonista di quel periodo d’oro: venerdì 8 novembre alle ore 11 al Teatro Valli, Massimo Cantini Parrini (costumista della Sartoria Tirelli) incontra gli studenti delle scuole; sabato 9 novembre, Teatro Sociale di Gualtieri incontro pubblico su: Vestire i sogni. La leggenda Tirelli
La Fondazione I Teatri, inoltre, completerà la digitalizzazione di tutto il fondo fotografico di Romolo Valli conservato presso l’Archivio. 736 foto che documentano la diversificata attività di Romolo Valli, in teatro, in televisione e nel cinema, più 248 foto di vita privata, a cui si aggiungono 256 strisce di negativi, per un totale di quasi 1.250 pezzi, che recano la firma dei più grandi fotografi di teatro italiani e la digitalizzazione dei nastri audio contenenti le registrazioni di alcuni spettacoli e interventi pubblici di Romolo Valli tenutisi al Teatro Municipale tra il 1975 e il 1978.
Tutto il materiale digitalizzato sarà poi reso disponibile per la consultazione online all’interno del sito della Fondazione.
“In un suo intervento sul teatro pubblico, svolto nel 1978 nel principale luogo di spettacolo della nostra città, che oggi porta il suo nome – dichiara il presidente della Fondazione i Teatri e sindaco di Reggio Emilia, Marco Massari – Romolo Valli disse di quel luogo: ‘ …evidentemente c’è l’amore per qualche cosa che si sente appartenere alla comunità’. Il valore del bene comune e il valore della comunità a cui quel bene appartiene. Sono temi che connotano il ‘modo’ di intendere e fare cultura del grande attore e regista nostro concittadino: un ‘modo’ che aveva respirato fin da ragazzo in un ambiente effervescente di idee e talenti, nella sua Reggio Emilia. Un ‘modo’ che ancora oggi è punto di riferimento del nostro intendere e proporre il teatro e la cultura quali beni di tutti. Perciò desideriamo ricordare sin da ora Romolo Valli con questo suo pensiero, dando alcune anticipazioni del programma celebrativo e delle diverse importanti azioni di cura culturale che la Fondazione i Teatri meritoriamente propone in occasione del centenario della nascita dell’artista”.
“Da tempo la Fondazione sta immaginando il modo migliore per omaggiare il grande attore che dà il nome al principale teatro della città – spiega il direttore della Fondazione I Teatri, Paolo Cantù – abbiamo avviato un percorso alcuni mesi fa, coinvolgendo la famiglia, gli amici, artisti ed esperti. Siamo partiti dall’idea di evitare una pura e semplice celebrazione. Vogliamo raccontare Romolo Valli, ricordarlo e insieme farlo conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, anche attraverso strumenti e linguaggi a loro vicini. E, con lui, vogliamo raccontare quello straordinario universo cinematografico e teatrale di cui è stato parte: leggendo i documenti, guardando le immagini ci siamo infatti resi conto di quanto quest’attore abbia scritto, accanto a tantissimi altri grandi personaggi, una pagina gloriosa della cultura italiana, capace di plasmare l’immaginario di un intero Paese