REGGIO EMILIA – Nell’ambito della mostra d’arte “Luciano Bertoli.Frattempo. Le curve di Mandelbrot“ allestita fino al prossimo 24 novembre nelle sale di Palazzo da Mosto, la Fondazione Palazzo Magnani organizza, per il prossimo sabato 16 novembre alle ore 11, un appuntamento con due protagonisti della scena culturale contemporanea, lo scrittore e poeta Flavio Santi e il giornalista e saggista Piergiorgio Paterlini, in un dialogo volto a esplorare il legame tra poesia, arte e fisica quantistica. L’evento, dal titolo “Il Cantico dei Quanti” è realizzato in collaborazione con il festival “Il Rumore del Lutto” -la prima e più importante rassegna di cultura in Death Education in Italia- e chiuderà il calendario degli incontri nel programma di questa 18° edizione del festival parmigiano.
Partendo dallo spiccato interesse per le scienze esatte di Luciano Bertoli, che si auto-definiva “un visionario che ama la fisica quantistica” e attraverso riflessioni sul suo modo di rendere in colori e immagini le vibrazioni e la spazialità dell’universo quantistico, i due autori indagheranno le intersezioni, spesso inattese, tra letteratura e scienza, ponendosi domande stimolanti: qual è il rapporto tra questi mondi apparentemente distanti? Possono realmente dialogare, o sono destinate a rimanere separate? Flavio Santi cercherà di rispondere a queste domande, portando in Italia una prospettiva ancora poco esplorata, e dimostrando come l’interazione tra scienza e letteratura possa aprire nuovi orizzonti di comprensione del mondo e della realtà stessa.
A seguire i partecipanti saranno accompagnati in una visita guidata in mostra. L’appuntamento prevede il solo pagamento del biglietto di ingresso alla mostra.
L’evento è gratuito e aperto al pubblico, con posti limitati. È consigliata la prenotazione.
Info: Fondazione Palazzo Magnani; info@palazzomagnani.it; 0522 444446
BIOGRAFIE:
Piergiorgio Paterlini (1954) ha pubblicato, tra gli altri, Ragazzi che amano ragazzi (I^ edizione Feltrinelli 1991, I^ edizione Super ET Einaudi 2024), I brutti anatroccoli, Matrimoni, Lasciate in pace Marcello, Fisica quantistica della vita quotidiana, Il mio amore non può farti male. Vita e morte di Harvey Milk, Bambinate, Stanno smontando il mare e altri racconti, Profughi, due “autobiografie a quattro mani, con Gianni Vattimo (Non essere Dio) e con il premio Nobel Giorgio Parisi (Gradini che non finiscono mai). Nel 2024 è uscito, per Piemme, il romanzo-memoir Confiteor, entrato nella cinquina finalista del Premio Emilio Lussu. I suoi libri sono tradotti in una decina di Paesi. Con Michele Serra e Andea Aloi ha fondato il settimanale Cuore. Ha scritto per il teatro, la radio, la televisione. Ha ideato e diretto il Festival Welcome stories. Questo albergo è una casa. Cura una rubrica settimanale su Robinson/la Repubblica (“Testo a Fronte”).
Flavio Santi traduce autori classici (tra cui Hermann Melville e Francis Scott Fitzgerald) e contemporanei (Wilbur Smith e Ian Fleming tra gli altri). Insegna all’Università dell’Insubria di Como-Varese. Ha scritto di vampiri, precari, supereroi, ma soprattutto del Friuli, raccontandolo nelle raccolte di poesia Rimis te sachete/Poesie in tasca (Marsilio, 2001), Asêt/Aceto (La barca di Babele, 2003) e in diversi programmi radio e televisivi. Tra i suoi romanzi: L’eterna notte dei Bosconero (Rizzoli, 2006), il memoir on the road Il tai e l’arte di girovagare in motocicletta (Laterza, 2011) e Aspetta primavera, Lucky (Socrates, 2011, candidato al Premio Strega e vincitore del Premio Paradiso degli Orchi). Nel 2016, per Mondadori è uscita la prima indagine dell’ispettore Drago Furlan, La primavera tarda ad arrivare (Premio La Provincia in Giallo), cui ha fatto seguito l’anno successivo L’estate non perdona. Da poche settimane è uscito il suo nuovo romanzo, L’autunno del sultano (Solferino). Nel 2021 ha vinto il Premio Viareggio-Repaci Poesia con Quanti (Industria & Letteratura, 2020), in cui unisce poesia e riflessione sulla fisica quantistica. Molte sue opere sono tradotte in diverse lingue, dall’inglese all’indonesiano.