
MODENA – Quest’anno Modenantiquaria raggiunge le 38 edizioni, un vero record: nessun’altra mostra d’arte antica in Italia vanta un numero di edizioni così elevato. Sfogliando i cataloghi di questa grande mostra, prima cartacei adesso digitali, ci si rende conto di come il mercato dell’antiquariato si sia evoluto nel tempo. La grande forza di Modenantiquaria (www.modenantiquaria.it) sta nell’essersi saputa rinnovare, interpretando il cambiamento sociale e culturale, sia a livello italiano che europeo, soprattutto dell’ultimo decennio.
Modenantiquaria rinnova l’appuntamento agli esperti del settore, designer e a tutti gli amanti dell’arte dall’8 al 16 febbraio non è solo una mostra-mercato a cui partecipano le gallerie italiane e straniere più blasonate, con oggetti selezionatissimi, ma è anche una espressione culturale; durante la manifestazione vengono realizzati gli ormai immancabili “talk”, veri e propri simposi d’arte a cui vengono invitati direttori dei maggiori musei, storici dell’arte, noti giornalisti e famosi antiquari. L’allestimento della mostra, a cura di Ruggero Moncada di Paternò, è diventato uno dei punti di forza della manifestazione, così come il modo in cui gli antiquari espongono oggetti, mobili e dipinti. I visitatori e i collezionisti non vengono a visitare la mostra solo per acquistare, ma anche per apprendere una tendenza del gusto espositivo da replicare nelle proprie case e gli antiquari si cimentano con grande passione per realizzare lo stand più bello selezionando gli oggetti più rari e significativi acquisiti e messi da parte parecchi mesi prima.
“Il calendario di ModenaFiere si apre con Modenantiquaria: si tratta della prima fiera non solo dal punto di vista cronologico, ma soprattutto dal punto di vista dell’importanza e del prestigio dell’evento. Modenantiquaria è anche la prima manifestazione nazionale e internazionale nel calendario dei grandi eventi di settore, in grado di tastare il polso al mercato dell’arte antica – evidenzia Celso De Scrilli, Presidente di ModenaFiere – Giunta quest’anno alla sua 38esima edizione possiamo dire che questa manifestazione ha tutte le premesse per riconfermare una volta di più il suo ruolo di appuntamento annuale leader in Italia nel settore dell’antiquariato di medio – alto livello”.
L’obiettivo è quello di migliorare ulteriormente l’ottimo risultato dell’anno scorso. “Il numero delle nostre gallerie è stabile da diversi anni – spiega Marco Momoli, amministratore delegato di ModenaFiere – questo è frutto di una scelta, non per mancanza di richiesta o di spazi. Il nostro obiettivo è selezionare le gallerie migliori, per offrire una proposta ricca e di qualità. Abbiamo oltre 100 gallerie di altissimo livello. Quest’anno è nostro partner il Gruppo Cremonini: con la collaborazione dell’azienda è stato istituito il Premio Cremonini, che verrà assegnato all’opera d’arte antica più importante e significativa esposta in mostra. E’ anche questo un ulteriore stimolo per gli Antiquari ad esporre oggetti di sempre maggiore qualità”.
A Modena i cittadini ogni anno aspettano di poter visitare questa mostra con ritualità, e tutte le Istituzioni cittadine sostengono e partecipano alla realizzazione della stessa. Naturalmente in prima fila ci sono gli antiquari modenesi. A Modena la mostra ha trovato il suo humus e si è sviluppata, sostenuta dalla passione dei collezionisti emiliani, anche se ormai la sua fama non ha confini e i visitatori provengono da ogni parte d’Italia e d’Europa.
In contemporanea a Modenantiquaria torna Petra che si presenta come un vero e proprio salone dei progetti e paesaggi dal classico al contemporaneo. Petra offre soluzioni di qualsiasi tipo, gusto e dimensione a chi vuole arredare, progettare, o ristrutturare un giardino, un casale o una seconda casa: qui si trovano soluzioni personalizzate di exterior design, capaci di trasformare gli spazi in ambienti unici e originali anche attraverso la commistione tra classico e contemporaneo, che è la vera novità ed il trend che si sta affermando.
Dopo il successo dei primi tre anni “Sculptura. Capolavori italiani dal XIII al XX secolo” consolida il proprio obiettivo di appuntamento annuale irrinunciabile per collezionisti e appassionati del settore: si tratta di un progetto che mancava, che punta sull’eccezionale risveglio di interesse verso la scultura. Quest’anno la selezione di opere è particolarmente ampia e prestigiosa e l’allestimento suggestivo – curato dall’architetto Ruggero Moncada di Paternò – accompagna il visitatore nel percorso e negli acquisti di pezzi unici.