di Matteo Benevelli
REGGIO E PROVINCIA – La prima parte della prima settimana di febbraio è stata caratterizzata dalla presenza di un’alta pressione ben strutturata sull’Europa occidentale. Questo ha determinato condizioni di stabilità atmosferica sulla Pianura Padana, con cielo sereno e inversioni termiche notturne. Di giorno in giorno si è formato un cuscinetto di aria fredda nei bassi strati, portando a gelate notturne diffuse. In particolare, nelle campagne a nord di Reggio Emilia, le temperature minime hanno sfiorato i -3°C, rendendo le mattinate particolarmente rigide.
In arrivo una perturbazione: piogge abbondanti sulla provincia di Reggio Emilia
La situazione meteorologica cambierà nella seconda parte della settimana, quando una perturbazione atlantica porterà un deciso peggioramento del tempo. Piogge abbondanti interesseranno la provincia di Reggio Emilia, con accumuli significativi su tutta l’area. Dopo un periodo tranquillo, i terreni torneranno a ricevere una buona quantità d’acqua, utile in prospettiva dell’imminente arrivo della primavera ma da monitorare attentamente per eventuali problemi idrogeologici.
Torna la neve sull’Appennino: accumuli approssimativamente di 30 cm
La perturbazione porterà finalmente neve sull’Appennino, con accumuli che potrebbero raggiungere i 30 cm in montagna e localmente qualcosa di più in alta quota. Sarà un’ottima notizia per le località sciistiche dell’Appennino Tosco-Emiliano, che attendono da settimane un manto nevoso degno di questo nome. Fino a questo momento l’inverno come lo intendevamo in passato ha avuto pochi acuti degni della sua reputazione.
Niente neve in pianura, ma attenzione alle quote
Nonostante alcuni organi di informazione abbiano annunciato il possibile arrivo della neve in pianura, la realtà è ben diversa. La quota neve sarà probabilmente attorno ai 1000 metri, anche se in caso di afflusso d’aria più fredda potrebbe temporaneamente scendere fino a 600/500 metri, specie nelle valli più riparate e nelle fasi più intense delle precipitazioni. Tuttavia, nessun rischio di neve al suolo per la Pianura Padana, dove le temperature non permettono questo tipo di precipitazione nonostate il tentativo di rinforzo del cuscinetto freddo nella prima parte della settimana.
Il ruolo dell’alta pressione delle Azzorre e gli sviluppi successivi
Tutta questa evoluzione meteorologica è dovuta allo spostamento dell’alta pressione delle Azzorre arrivata in questi giorni nel cuore dell’Europa, che dall’Atlantico si muoverà verso la Russia. Questa configurazione favorirà l’afflusso di aria fredda dalle steppe verso l’Italia ed il centro Europa, portando il calo termico necessario per la neve in montagna. Tuttavia, nei giorni successivi, il naturale movimento orario dell’anticiclone (ormai divenuto russo) potrebbe richiamare aria più mite da sud, innalzando nuovamente la quota neve.
Nessuna emergenza in Pianura, ma attenzione ai fiumi
Chi teme la neve in pianura può stare tranquillo: non ci saranno precipitazioni nevose e nessun disagio legato a eventuali accumuli. Tuttavia, sarà importante monitorare i livelli dei fiumi, che potrebbero subire un aumento a causa delle piogge abbondanti e dello scioglimento della neve a quote medio-alte. Anche il vento non dovrebbe rappresentare un problema significativo. Non sono in arrivo delle piogge irresistibili, ma cadranno su un suolo saturo e già appesantito dai mesi scorsi quindi sarà lecito attenderci il superamento di soglia 1 o 2 anche con accumuli modesti.
In pratica, sarà una settimana di transizione tra stabilità e maltempo, con piogge importanti, neve in montagna e un’evoluzione da seguire con attenzione nei giorni successivi. Un tentativo dell’inverno di alzare la testa sebbene le aspettative non siano altissime o degne della sua reputazione.
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