REGGIO EMILIA – “L’istituzione delle Zone Rosse è la prova del totale fallimento della giunta Massari sulla sicurezza”. Così Cristian Paglialonga, Capogruppo di FDI in Consiglio Comunale a Reggio Emilia, in merito al via, delle zone rosse in diversi quartieri della città.
“Per anni il PD ha negato il problema – dice infatti Paglialonga – parlando di “percezione di insicurezza” e spendendo soldi pubblici in campagne inutili invece di intervenire concretamente. Ora, dopo anni di immobilismo, davanti all’evidenza di una città ostaggio della criminalità e dello spaccio, si trovano costretti a imporre provvedimenti tardivi che non risolvono il problema”
“Fin dall’insediamento della Giunta Massari il gruppo di FDI ha sollecitato più volte, con mozioni e odg urgenti, interventi a tutela dei cittadini, tutti respinti dalla maggioranza. Se avessero preso in considerazione le nostre proposte e le numerose richieste di intervento, oggi Reggio Emilia non si troverebbe in questa situazione. Da tempo chiediamo più forze dell’ordine, un potenziamento della videosorveglianza e interventi seri per ripristinare la legalità, ma la sinistra ha scelto di ignorare tutto, lasciando che degrado e criminalità crescessero indisturbati”.
“Ci chiediamo anche – prosegue Paglialonga – come sarà possibile gestire queste zone rosse con la carenza di personale cronica delle Forze di Polizia a Reggio Emilia”
“Proprio per il continuo negare la realtà, lo scorso lunedì abbiamo richiesto un Consiglio Comunale Straordinario con all’ordine del giorno “Emergenza sicurezza a Reggio Emilia: misure urgenti per il contrasto alla criminalità e il ripristino della legalità”, chiedendo l’intervento di tutte le autorità competenti in materia di ordine e sicurezza pubblica. È ora che l’amministrazione si assuma le proprie responsabilità e smetta di scaricare la colpa della propria inadeguatezza su altri”.
“Fratelli d’Italia – conclude Paglialonga – continuerà a battersi affinché la sicurezza non sia un’emergenza continua, ma una condizione garantita in tutta la città. Basta con la propaganda e le scuse: servono azioni concrete e un cambiamento radicale”