Le uova manomesse ritrovate nei campi di San Donnino di Liguria

CASALGRANDE (Reggio Emilia)Bocconi avvelenati nei campi di San Donnino di Liguria, frazione di Casalgrande. Questo è quanto rinvenuto, nella mattinata di martedì 11 febbraio, dai Carabinieri Forestali del Nucleo di Scandiano, supportati dall’Unità Cinofila Antiveleno di Bosco di Corniglio, dopo la morte per sospetto avvelenamento, avvenuta nei giorni scorsi, di due cani avventuratisi nei dintorni di Via Spalletti.

Dopo l’attenta verifica dell’area, i militari, guidati dal cane antiveleno Freddy (pastore tedesco di quasi 4 anni), hanno bonificato l’area rinvenendo cinque uova evidentemente manomesse ad arte: un sottile strato di cera steso a chiusura del minuscolo foro praticato sul guscio lascia infatti intendere che il responsabile del crudele gesto possa essere riuscito a introdurre all’interno delle uova, impiegando una siringa, la sostanza tossica al momento ignota.

Tra le uova rinvenute, alcune sono fortunatamente risultate parzialmente integre, mentre altre, con il guscio ormai ridotto in frammenti, sono presumibilmente state aperte da animali selvatici o domestici che si sono nutriti dal loro contenuto. Solo le analisi delle uova ancora parzialmente intatte, raccolte e consegnate al Servizio Sanitario Veterinario dell’AUSL di Scandiano per il previsto esame tossicologico da parte dell’Istituto Zooprofilattico, consentiranno di individuare con esattezza la presenza di sostanze nocive.

I segni di manomissione lasciano pochi dubbi sul crudele intento del loro autore. La dispersione di esche e bocconi avvelenati rappresenta una pratica illegale in quanto non solo espone a un grave rischio gli animali che potrebbero nutrirsene, fino a ucciderli, ma comporta la dispersione nell’ambiente di sostanze tossiche e pericolose per l’uomo e per l’intero ecosistema. Prosegue il monitoraggio attento della situazione da parte dei Carabinieri Forestali, in collaborazione con gli altri enti coinvolti.