REGGIO EMILIA – A fronte delle preoccupazioni emerse ed evidenziate dei genitori degli studenti del Liceo Moro e del nido Alice il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari è intervenuto con una lunga lettera per tranquillizzare. Nella lettera la risposta punto per punto a ogni singola domanda sull’attivazione di un monitoraggio ambientale intensificato con l’utilizzo delle tecnologie più avanzate per la rilevazione dell’amianto nell’aria.

“Comprendiamo benissimo le preoccupazioni di cui vi fate portavoce e vi ringraziamo per offrirci la possibilità di chiarire il senso del lavoro svolto. E’ necessario premettere tuttavia un aspetto: ogni nostra azione, ogni scelta, è stata determinata sulla base di indicazioni che arrivano dagli enti preposti al monitoraggio dell’aria e alla tutela della salute pubblica. Sarebbe grave se così non fosse perché significherebbe non rispettare i ruoli e le competenze di ognuno, determinando effetti sulla cittadinanza che rischierebbero di non essere giustificati da quanto realmente accaduto. In questi giorni siamo stati impegnati a mettere in campo tutte le azioni necessarie ad assicurarci della salubrità degli spazi adiacenti lo stabilimento Inalca e della qualità dell’aria della nostra città, nonché del quartiere maggiormente interessato dai fumi dell’incendio.

Abbiamo seguito scrupolosamente le prescrizioni degli enti competenti quali Arpae e Ausl; con Prefettura e Vigili del Fuoco abbiamo seguito lo svolgersi delle operazioni di messa in sicurezza del sito e dello spegnimento dei focolai. E’ infatti stato attivato un tavolo permanente che vede il coinvolgimento del Centro Operativo Comunale, Arpae, Ausl e Protezione Civile Comunale. Per rispondere puntualmente alle vostre richieste abbiamo chiesto un contributo ad Ausl che vi riportiamo di seguito.

Nonostante il campionamento già eseguito abbia evidenziato assenza  di fibre di amianto nell’aria, è già in previsione l’ulteriore monitoraggio congiunto  da parte di  ARPAE e AUSL, in rete con il Comune.

Si fa presente che, nel cemento-amianto, le fibre sono inglobate e bloccate in una “matrice” cementizia, dura, stabile e resistente, che di per sé impedisce il rilascio e la dispersione aerea delle fibre di amianto. Il rischio di diffusione aerea nell’ambiente, con possibili conseguenze negative sulla salute, si può concretizzare allorquando il cemento amianto venga polverizzato, ad esempio sotto pressione meccanica, con dispersione  di fibre di amianto che, sollevate in aria,  una volta inalate, possono provocare gravi fenomeni infiammatori per l’apparato respiratorio.

Nel nostro caso: i frammenti di cemento amianto raccolti nelle zone limitrofe al luogo dell’incendio risultano ancora compatti, con  buona resistenza meccanica; in logica di massima tutela per ambiente e salute, debbono essere asportati per evitare lo sbriciolamento, dando priorità alla bonifica delle strade, per evitare l’effetto meccanico degli pneumatici.

Sono pubblicati Comunicati stampa congiunti (Comune, Arpae e AUSL) con gli aggiornamenti puntuali relativi a monitoraggi e azioni in corso, nei siti  di Comune e di ARPAE. A questi aggiungiamo che stiamo ultimando i campionamenti intorno all’area dello stabilimento e che abbiamo verificato in modo puntuale tutti i plessi scolastici e le funzioni caratterizzate da presenza di recettori sensibili, che risultano privi di frammenti di cemento amianto.

Si coglie l’occasione per informarvi circa gli esiti dei controlli relativi alla maggior parte delle segnalazioni ricevute, riguardanti il rinvenimento di leggere lamine di materiale nerastro, di tipo carbonioso, ricaduto al suolo dopo l’incendio e presente in un’ampia area della città. Per tutte le analisi eseguite in tempo reale nella totalità dei campioni raccolti tale materiale non risulta contenere fibre di amianto. Mentre per pochi frammenti grigio-biancastri è stata confermata l’identificazione come fibrocemento ed è già iniziata la bonifica: le presenze maggiori si ritrovano lungo il perimetro sud-est contiguo all’azienda Inalca. Nessuno di questi è stato rinvenuto nella vicinanza delle scuole. Si sta terminando in queste ore la definizione puntuale dei confini di tale area in modo da circoscrivere, per quanto possibile, le necessità di interventi di rimozione.

In passato, l’amianto è stato ampiamente utilizzato nell’industria e nell’edilizia, sino alla legge 257 del 1992, che ne ha imposto il divieto di utilizzo e commercializzazione, per i rischi legati alla salute. Il Legislatore ha poi disciplinato le procedure operative per la bonifica, la rimozione, il trasporto e lo smaltimento dell’amianto, nonché le procedure e i requisiti per gestire la presenza dell’amianto negli edifici e negli impianti. In tal senso, vanno gli sforzi congiunti di AUSL, ARPAE, Comuni e Gestori ambientali.

Gli esiti del monitoraggio dell’aria, i sopralluoghi in corso presso le scuole adiacenti il luogo dell’incendio, nonché le caratteristiche dei materiali rinvenuti,  sono tali da non richiedere procedure eccezionali; si è già data indicazione di non manipolare eventuale materiale, inviando segnalazione circa la sua presenza a numero dedicato, per il monitoraggio  di Arpae e Ausl.

Nella mattinata del 18 febbraio, gli esperti AUSL hanno  provveduto ad eseguire un sopralluogo del parco interno del nido “Alice”, senza rilevare  frammenti riconducibili a cemento-amianto. E’ inoltre in corso il monitoraggio dell’aria. In generale, prelievi su campioni di aria per amianto e diossine sono stati effettuati o sono in corso in tutti i plessi scolastici di ogni ordine e grado – nelle adiacenze di via Due Canali – e in tutte le strutture per anziani della zona. E ovunque per ora hanno dato esito negativo. Ci riferiamo in particolare a: Nido Alice, Nido Girotondo, Liceo Moro, Polo scolastico Via Makallé, Casa di riposo Villa Erica.

Siamo e saremo impegnati nel monitoraggio e nella bonifica dell’amianto per le zone interessate ancora per alcuni giorni ed è nostra intenzione organizzare un incontro pubblico, insieme a tutti gli enti preposti ai controlli, a stretto giro. In modo da fugare eventuali altri dubbi. Da genitore, cittadino e amministratore pubblico, ribadisco la piena condivisione delle preoccupazioni. Nello stesso tempo, mi sento di dire che i dati raccolti fino ad oggi inducono a un cauto ottimismo. Non dimentichiamo a tal proposito che i microinquinanti volatili (tra cui le cosiddette diossine) riscontrati nell’aria sono di gran lunga inferiori a quelli registrati in altri eventi analoghi anche sul nostro territorio e privi dell’elemento cancerogeno, quindi sono improbabili – ci riferisce Ausl – i rischi per la salute. Questo non vuol certo dire abbassare la guardia, anche perché l’incendio ha e avrà ripercussioni in molte direzioni, ognuna delle quali merita massima attenzione.

Significa però riconoscere che le azioni messe in campo fin dall’inizio sono state sufficienti a fronteggiare un fatto grave e inconsueto ma, allo stesso tempo, tenuto sotto controllo. Da parte nostra, ribadiamo massima disponibilità all’ascolto e alla condivisione.

Il consiglio è di tenere monitorati e i canali di comunicazione del Comune di Reggio Emilia (https://www.comune.re.it/novita/notizie/incendio-inalca) e di Arpae (https://www.arpae.it/it) per ricevere aggiornamenti circa l’andamento delle bonifiche.