REGGIO EMILIA – Continuano le polemiche dei cittadini dopo il rogo che ha incendiato l’Incalca in via Due Canali. E’ nato ieri, 1° marzo, il C.A.Z. ‘Comitato Amianto Zero’, un comitato che ha l’obiettivo di tutelare la salute di chi vive nelle vicinanze dell’Inalca e di ottenere delle risposte dalle istituzioni.

A quasi tre settimane dal rogo, il portavoce di ReggioemiliaRipuliamoci, Stefano Ferrari, è intervenuto a nome dei residenti del quartiere Tondo, spiegando che chi vive nei dintorni dell’area Inalca è costretto a respirare un’aria irrespirabile. I frammenti di amianto vengono ritrovati ovunque, nei giardini, sui balconi e nei parchi dove i bambini giocano. I sintomi come bruciore agli occhi, difficoltà respiratorie e nausea moltiplicano. La puzza è sempre più forte, punge la gola e fa piangere gli occhi. In aggiunta a rendere la situazione insostenibile è il fetore dei 10.000 quintali di alimentari marci sotto le macerie che si mescola con l’odore della plastica bruciata.

Stefano Ferrari, primo a sinistra, insieme ad alcuni membri del Comitato C.A.Z.

Come spiega Stefano Ferrari la gente si sente sola in quanto dalle istituzioni non c’è nessun intervento concreto solo silenzio e contraddizioni. “Il primo obiettivo del C.A.Z. – dice Stefano Ferrari – è la tutela delle persone che vivono nelle immediate vicinanze e dei lavoratori che ad oggi sono operativi nell’ altro stabilimento adiacente scampato alle fiamme. Inoltre serve una mappatura del territorio rispetto alla presenza di questo materiale e tramite ordinanze avviare la messa in sicurezza e smaltimento”