REGGIO EMILIA – Il Comitato Amianto Zero esprime profonda preoccupazione per quelle che definisce “contraddizioni” nella gestione dell’emergenza amianto a Reggio Emilia, in particolare riguardo al Parco della Resistenza. “Dalle notizie diffuse dalla stampa locale, apprendiamo che è stata decisa la sostituzione del primo strato di terreno nel parco per prevenire infiltrazioni nocive, nonostante le autorità abbiano affermato in più occasioni che l’ambiente non è assolutamente contaminato”.
“Questo intervento, apparentemente precauzionale, – l’interrogativo che si pongono il fondatore di Reggio Emilia Ripuliamoci, Stefano Ferrari, insieme a Michele Lagano e Gino Rossi, rispettivamente presidente e co-fondatore del Comitato Amianto Zero – lascia intendere che in quel parco ci siano elementi nocivi alla salute? Considerata l’enorme spesa che sarà sostenuta per sostituire completamente il manto erboso. Intanto, centinaia di cittadini ogni giorno, ignari dei rischi, continuano a recarsi al parco. Pretendiamo chiarezza, abbiamo diritto a conoscere la verità”.
“Ci appelliamo alla responsabilità politica degli amministratori e chiediamo la totale trasparenza sulle procedure di bonifica e smaltimento dell’amianto e dei materiali pericolosi, comprese informazioni dettagliate sulle sostanze utilizzate per il trattamento dei materiali contaminati, e sollecitiamo la bonifica in tempi brevi, specialmente per quanto riguarda l’amianto disperso nell’area circostante lo stabilimento Inalca”.
La bonifica del parco della Resistenza, il cui accesso è interdetto con segnaletica dedicata e transenne, inizierà il prossimo 6 marzo.