REGGIO EMILIA – Sono circa 60 gli uomini del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Emilia e altri reparti speciali, che dalle prime ore dell’alba stanno operando nell’ambito dell’attività denominata “Ottovolante”, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica. A finire in manette un noto imprenditore reggiano, ma sono cinque in tutto gli indagati, di cui uno ai domiciliari e uno verso cui è stato emesso un provvedimento di divieto di dimora in tutti i comuni della regione Emilia Romagna. I reati contestati sono a vario titolo estorsione, usura e favoreggiamento reale. Avrebbero applicato tassi usurari fino al 177,50%, riscuotendo interessi di quasi mezzo milione di euro.

Tra gli arrestati figura Giambattista Di Tinco, 48 anni, originario della Calabria, amministratore unico della Dg Service, un’azienda con sede a Calerno di Sant’Ilario, nella Val d’Enza reggiana, specializzata nel noleggio di furgoni e attrezzature per l’edilizia. L’uomo, attualmente detenuto in carcere in custodia cautelare, era già stato arrestato lo scorso agosto nell’ambito dell’operazione ‘Minefield’, a seguito di un’indagine che lo vedeva coinvolto per presunti reati di usura ed estorsione aggravata ai danni di un imprenditore campano in difficoltà economiche, il quale sarebbe stato anche minacciato e aggredito fisicamente. Nonostante fosse agli arresti domiciliari, gli inquirenti ritengono che abbia continuato a dirigere le attività illecite impartendo istruzioni ai suoi collaboratori.

Le Fiamme Gialle stanno attualmente procedendo con l’esecuzione di perquisizioni personali, locali e sequestri.