di Giuseppe Adriano Rossi

L’Arcivescovo Morandi (a des.) e Don Ferrari

REGGIO EMILIA – Missionari di speranza sulle strade del mondo: questo il tema del convegno missionario di Quaresima svoltosi domenica  9 marzo al Centro Sacro Cuore per iniziativa del Centro Missionario Diocesano.

Il tema della missione, dello sforzo di annunciare e accogliere è stato sottolineato dall’arcivescovo Morandi che ha ribadito che è nel DNA della Chiesa la missione, che è stata l’inquietudine  di Gesù quando, come si legge nel Vangelo di Luca, inviò i 72 discepoli ad evangelizzare, come agnelli in mezzo ai lupi.

Don Ferrari, Don Burani e i coniugi coniugi Maria Teresa ed  Emanuele

Nel suo intervento ha ripercorso da Paolo VI gli interventi del magistero pontificio sull’evangelizzazione, richiamando la famosa frase di Papa Francesco: una Chiesa in uscita e auspicando che non sia solo un “modo di dire”. La messe è abbondante e occorre soprattutto pregare il Signore perché non manchino gli operai; una Chiesa missionaria è necessariamente orante. Tutti i cristiani in virtù del Battesimo sono tenuti a questo compito. Si avverte oggi una crisi, quasi di essere sulla linea del Piave, ma non si può innescare un atteggiamento involutivo: occorre andare a cercare le persone, attuare un’opera di prossimità e non limitarsi solo a disquisire sulle cause.

Mons. Morandi ha poi affrontato il tema delle missioni diocesane presenti in Madagascar, Brasile, India, Albania e Rwanda, muovendo dalla famosa lettera pastorale del vescovo Baroni sulla diocesi in stato di missione (1968) e sull’impegno che la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla è ora in grado di assumere, ricordando la ricchezza di esperienze che i sacerdoti fidei donum sono in grado di riportare nella nostra realtà diocesana. Corresponsabilità di tutto il popolo di Dio, necessità di uscire dalla sindrome della psicologia della tomba sono stati altri temi affrontati dall’Arcivescovo.

Don Ferrari, Suor Cristina e Don Govi

Il Convegno, coordinato dal vicario don Marco Ferrari, è stato contrassegnato da quattro interessanti esperienze missionarie esposte da don Gabriele Burani in Amazzonia, dai coniugi Maria Teresa ed  Emanuele  in Madagascar, da suor Cristina – carmelitana minore della case della carità – a Lampedusa e da don Marcello Govi in Perù; alle relazioni hanno fatto seguito lavori di gruppo e riflessioni. Numerosi i partecipanti, ma di un fascia d’età medio-alta mentre dato il tema e soprattutto le prospettive pastorali sarebbe stata auspicabile una consistente presenza di giovani.