REGGIO EMILIA – Lontano dalla criminalità organizzata, che conobbe a soli 13 anni, si era trasferito a Reggio Emilia dove, nel novembre del 2020, era salito alla ribalta delle cronache reggiane in quanto resosi responsabile di una violenta aggressione avvenuta in pieno giorno il 1° novembre, in un negozio di via Fratelli Cervi dove il 52enne Luigi Giuliano, aveva colpito un uomo con otto fendenti, sferrati con un coltello di piccole dimensioni davanti a diversi clienti.
La lite, stando a quanto ricostruito all’epoca, sarebbe nata per motivi di gelosia: la vittima era il compagno di una donna che in passato era stata legata sentimentalmente al nipote del boss di Forcella. Per questi fatti il 52enne Luigi Giuliano era stato condannato a 1 anno e 8 mesi di reclusione per il reato di lesioni aggravate.
Dall’altro pomeriggio le porte del carcere di Reggio Emilia si sono riaperte per il 52enne napoletano che è stato arrestato dai Carabinieri della stazione di Reggio Emilia Principale che hanno dato esecuzione a un ordine di carcerazione per il reato di omicidio.
L’uomo, nipote del più famoso omonimo Luigi Giuliano detto o’Re di Forcella capo bosso del clan camorristico della famiglia, è stato ora arrestato per l’omicidio di un uomo consumato a Napoli il 9 luglio del 1998 per il quale il 52enne nel novembre del 2021 è stato riconosciuto colpevole dalla Corte di Assise di Napoli e condannato a 16 anni di reclusione e 3 anni di libertà vigilata. La sentenza confermata dalla Corte di Assise e Appello di Napoli è divenuta esecutiva il 7 gennaio 2025 allorquando la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso alla condanna. L’esecutività della sentenza ha visto l’ufficio esecuzioni Penali della Procura del capoluogo Partenopeo emettere l’ordine di carcerazione che è stato quindi trasmesso ai Carabinieri della stazione di Corso Cairoli per l’esecuzione. I militari ricevuto il provvedimento restrittivo vi hanno dato esecuzione recandosi presso l’abitazione del 52enne a Reggio Emilia dove è stato rintracciato e condotto in caserma. Negli uffici della stazione di Corso Cairoli l’uomo è stato dichiarato in arresto e quindi al termine delle formalità di rito condotto in carcere per l’espiazione della pena.