REGGIO EMILIA – Tutto esaurito ieri sera al Cinema Rosebud per Luca Zingaretti, attore amatissimo dal grande pubblico – noto soprattutto per aver interpretato l’intramontabile Commissario Montalbano – e ora anche regista con “La casa degli sguardi”, il film che segna il suo esordio dietro la macchina da presa. “Firmare una regia era un desiderio che avevo da tanto tempo”, ha detto Zingaretti incontrando il pubblico del Rosebud al termine della proiezione. “Sui set, negli anni, ho cominciato a vedere le cose in modo diverso”, ha aggiunto, “anche grazie ad alcuni registi che mi hanno chiesto di collaborare. Poi io appartengo a una generazione che le cose prima di farle, vuole essere in grado di farle bene. Quindi quando ho incontrato la storia di Mencarelli mi si è accesa una luce”.
Il film è infatti ispirato al romanzo omonimo di Daniele Mencarelli e racconta la storia di Marco, un ragazzo di 20 anni con una grande capacità di sentire, avvertire ed empatizzare con il dolore del mondo. Scrive poesie e cerca nell’alcool e nelle droghe “la dimenticanza”, quello stato di incoscienza impenetrabile anche all’angoscia di esistere, in una vita sempre in fuga dal dolore ma soprattutto da se stesso. Tra coming-of-age, dramma sulle dipendenze e dramedy sociale, Zingaretti – che del film è anche interprete – ci racconta una storia sul senso del dolore e sulla forza di cambiare.
“La storia è una di quelle che piacciono a me: è una storia che parla della capacità dell’uomo di cadere ma poi di rialzarsi, di trovare la luce per uscire da questo tunnel. E’ una storia”, ha aggiunto l’attore e regista, “in cui ci sono tanti elementi che a me stanno a cuore, come un discorso più generale sul dolore che è stato demonizzato dalla nostra società che è agorafobica. Invece, non si può vivere senza dolore che è la stessa identica materia della gioia”.
“La casa degli sguardi” sarà in programmazione al Cinema Rosebud dal 10 aprile. Lunedì 24 marzo, alle ore 21, il Cinema Rosebud ospiterà l’attore e regista romano Valerio Mastandrea con la sua opera seconda “Nonostante” in una proiezione che è già sold out.