REGGIO EMILIA Per dare l’ultimo saluto al professore di storia dell’arte del liceo artistico Gaetano Chierici, Federico Fioresi, prematuramente scomparso a 54 anni, nella notte del 19 marzo, un immenso e mesto corteo, composto dalla dirigente Elena Ferrari e da una folla di studenti di tutte le classi in cui ha insegnato, ex allievi, colleghi, personale della scuola e degli istituti dove precedentemente è stato docente, il 21 marzo alle 14.30, è convogliato nella chiesa dei frati cappuccini, in via Ferrari Bonini a Reggio. La salma è stata trasportata dall’ Hospice Madonna dell’Uliveto per giungere a Reggio, nella chiesa dei frati Cappuccini, dove si è svolto il rito funebre.

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Oltre ai familiari, tanti gli amici di una persona nota in città per la sua cultura, appassionato di arte e amatissimo e stimato docente. Il Chierici, in sua memoria e secondo la sua volontà, ha aperto una raccolta libera di offerte da devolvere alla Fondazione Madonna dell’Uliveto o al convento dei frati cappuccini. La santa messa è stata celebrata dal collega, don Giovanni Brembilla  con i padri cappuccini: Davide e Fabrizio.

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Don Brembilla lo ha ricordato nella sua veste più intima e vera, dicendo: ”Federico  era una persona sensibile  e solo chi è sensibile e onesto con se stesso guarda  alla profonda ferita  che c’è nel nostro essere, nel nostro cuore,  nel desiderio di bellezza, di verità, di giustizia, e l’arte in tutte le sue espressioni, come lui amava, esprime in forma privilegiata questo desiderio. Cristo è la risposta a questo desiderio, Cristo vince tutto”.

Ora Federico Fioresi nella sua essenza si è unito a quel raggio luminoso che ha caratterizzato la sua vita. I ragazzi lo hanno ricordato con commoventi pensieri prima dell’addio, con gli occhi gonfi di lacrime. Per tutti la lettera della 4ª G, ove si legge: “Buongiorno prof.  Le scriviamo questa lettera ricordando i bei momenti passati insieme. Ognuno di noi ha ricordi diversi, che porta con la gioia nel cuore, ma quello che li accomuna è l’amore che lei portava ogni giorno in aula e la passione, nonché la dedizione che metteva nell’insegnare. Ci piacerebbe vederla ancora una volta entrare in classe col suo sorriso solare, la sua inconfondibile valigetta, la sua lunghissima sciarpina intorno al collo, gli infiniti libri che ci portava da casa per condividere, approfondire gli argomenti e gli occhiali di sempre sulla punta del naso. Ci sono tante altre cose che ricorderemo e che porteremo sempre nei nostri cuori, come tutti i momenti divertenti passati insieme. Magari, adesso ci vede piangere, ma scrivendo questa lettera abbiamo colmato il vuoto in classe con i nostri sorrisi. Speriamo che da lassù ci guardi fiero e sia fiero di noi. Un abbraccio forte”.

Sono seguiti tanti altri ricordi commossi docenti, amici, alcuni consegnati ai familiari in forma privata da docenti e studenti delle altre scuole dove Federico Fioresi ha insegnato. La salma è stata quindi trasferita all’ara della cremazione.