Scomparsa Carla Rinaldi
Carla Rinaldi – Viaggio a Adelaide, 2017

REGGIO EMILIA – Si è spenta ieri, 16 aprile 2025, la presidente onoraria di Fondazione Reggio Children, Carla Rinaldi. Aveva 78 anni. Tanti i messaggi di cordoglio giunti che intendono ricordare la sua persona, intelligente, vivace e umana, e il prezioso lavoro svolto in ambito pedagogico a livello internazionale.

“Ne do notizia – ha dichiarato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari – con il profondo dolore di chi perde un’amica, una persona di intelligenza, vivacità e umanità senza eguali, oltre a essere una pedagogista di valore internazionale. Lascia un grande vuoto in chi l’ha conosciuta e nell’intera comunità reggiana. Artefice in prima persona, e fin dagli albori, di quel miracolo che oggi si chiama per tutto il mondo “Reggio Emilia Approach”, Carla è stata una donna che ha lasciato un’impronta indelebile nella nostra storia e nella nostra cultura.

Lei che, partendo dal pensiero di Loris Malaguzzi, ha contribuito a costruire un modello educativo che ha “contagiato” il mondo intero, attraverso una testimonianza fatta di concetti rivoluzionari, dai cento linguaggi ai diritti dei bambini, alla cultura della pace. La sua è stata una visione innovativa che ha contribuito a cambiare la pedagogia nel nostro e in molti altri Paesi. In queste ore di profondo dolore ci stringiamo ai familiari, agli amici, a tutte e tutti coloro che lavorano per Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia, Reggio Children srl e in particolare Fondazione Reggio Children”.

Apertura anno scolastico 1985 – Benassi, Borghi, Bertani, Malaguzzi, Rinaldi, Bonilauri © Scuole e Nidi d’infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia

“Carla Rinaldi – ha detto Francesco Profumo, presidente di Fondazione Reggio Children – ci ha lasciato ieri, a Reggio Emilia. Le parole sono sempre inadeguate di fronte al dolore della perdita di una persona cara, ma ancora di più quando quella persona ha attraversato la vita pubblica e culturale lasciando un segno profondo, autentico, inconfondibile. Carla è stata per me una guida, un’amica, una fonte inesauribile di ispirazione. È stata soprattutto una donna eccezionale: una pedagogista tra le più stimate a livello internazionale, capace di parlare al mondo intero partendo da una città che ha fatto dell’infanzia il centro della propria identità. Per molti anni è stata Presidente della Fondazione Reggio Children – ruolo che oggi ho l’onore di ricoprire – e più di recente ne era diventata Presidente Onoraria.

Ma Carla non amava le cariche, e mai le ha fatte pesare: era una figura di riferimento perché incarnava una visione, non perché la rivendicava. Chiunque abbia incrociato il suo cammino lo sa: Carla aveva il dono raro della mitezza forte. Una forza gentile che sapeva far crescere, accompagnare, entusiasmare. È stata la più diretta erede di Loris Malaguzzi, il pedagogista che ha fondato il Reggio Children Approach, e ha saputo tradurre e rinnovare quel pensiero per il nostro tempo, allargandone l’orizzonte, portandolo oltre i confini dell’Italia, facendo della pedagogia reggiana un linguaggio universale, parlato in tante lingue e riconosciuto in tutto il mondo. Innovare, per Carla, non era una parola di moda, ma un atto quotidiano di responsabilità. In un’epoca che cerca spesso soluzioni facili, lei insisteva sulla complessità, sul valore del dubbio, sull’ascolto come forma di ricerca.

Francesco Profumo, presidente fondazione Reggio Children. Ph Fondazione Reggio Children

La sua voce era sempre pacata, eppure nessuno riusciva a restarle indifferente. Perché c’era coerenza tra ciò che diceva e ciò che faceva. Perché ogni parola era nutrita dall’esperienza. Per Carla, i bambini erano cittadini a pieno titolo, portatori di diritti, di intelligenza, di bellezza. Mai “piccoli adulti”, ma persone intere, capaci di pensiero e immaginazione, con il diritto di essere ascoltati e di vivere in contesti educativi che rispettino e valorizzino la loro unicità. Questo sguardo ha cambiato il modo di fare scuola in molte parti del mondo. Ha cambiato anche la formazione degli insegnanti, dei pedagogisti, dei genitori. Ha reso l’educazione una questione civile e collettiva. Nel suo lavoro Carla ha intrecciato con naturalezza la ricerca pedagogica con l’arte, la scienza, la filosofia, l’architettura. Non concepiva il sapere come un recinto, ma come un ecosistema aperto, dove ogni disciplina può contribuire a comprendere meglio il mistero della crescita. Ha costruito reti di dialogo tra città, scuole, università, fondazioni, in Italia e all’estero. Ha viaggiato ovunque, portando con sé il cuore di Reggio Emilia, senza mai cedere all’autoreferenzialità. Ha sempre restituito più di quanto riceveva. Non si è mai stancata di scommettere sul futuro, anche quando questo sembrava incerto. Durante la pandemia, ha scritto e parlato con lucidità sulla necessità di ripensare i contesti educativi, senza cedere al timore, ma anzi rilanciando la fiducia come base per ogni progetto. E lo ha fatto non per ottimismo, ma per profonda convinzione etica: educare, per Carla, era il modo più serio di prendersi cura del domani.

Con la sua scomparsa, il suo vuoto ci appare immenso. Ma sarebbe sbagliato pensare che la sua voce si sia spenta. In realtà continuerà a risuonare nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, nei pensieri dei tanti che l’hanno incontrata, nelle politiche educative che ha contribuito a ispirare, nelle bambine e nei bambini che, grazie a lei, sono stati visti, accolti, valorizzati. Alla Fondazione Reggio Children ci sentiamo oggi orfani, ma anche eredi. E non è un’eredità qualsiasi: è una chiamata all’impegno, alla ricerca continua, all’ascolto profondo. È un invito a non smettere di guardare il mondo con gli occhi dell’infanzia, con il coraggio della curiosità, con la responsabilità di chi sa che ogni gesto educativo costruisce il futuro. Carla, nel salutarci, ci lascia un compito: non interrompere mai il dialogo tra le generazioni, continuare a credere che l’educazione è la forma più alta della politica, e che la bellezza – anche nei luoghi dell’infanzia – è un diritto di tutti. Grazie, Carla, per ciò che ci hai insegnato. Continueremo il cammino che ci hai indicato, con la tua stessa passione, lo stesso rigore, la stessa dolcezza”.

Anche la Provincia di Reggio Emilia piange la scomparsa di Carla Rinaldi, presidente onoraria della Fondazione Reggio Children, spentasi ieri all’età di 78 anni. “Pedagogista di valore internazionale, Carla Rinaldi è stata una protagonista indiscussa della crescita della nostra comunità dapprima lavorando al fianco di Loris Malaguzzi, poi raccogliendone l’eredità e trasformando le sue straordinarie intuizioni in campo educativo in un progetto divenuto punto di riferimento nel mondo – commenta il presidente della Provincia, Giorgio Zanni – Il Reggio Emilia Approach rappresenta forse la pagina più luminosa di quella rete di servizi innovativi, nei più svariati campi, che sono alla base del sistema di welfare reggiano ed hanno saputo assicurare alla nostra provincia benessere e sviluppo: una eredità preziosa a cui Carla Rinaldi ha contribuito per tutta la vita con passione, dedizione e competenza e che sarà nostro dovere preservare”.