“Habemus Papam”, questo pomeriggio alle 18,08, dal comignolo di Piazza San Pietro è uscita la fumata bianca davanti a migliaia di fedeli riunitisi in attesa. Una vera e propria ovazione e campane a festa che hanno confermato l’elezione.
Il 267° Pontefice è stato eletto più velocemente di quanto accadde nel 2013 a Jorge Mario Bergoglio che era stato eletto al quinto scrutinio, sempre nella seconda giornata del conclave. Grande attesa per sapere chi sarà il nuovo Papa.
I 133 cardinali elettori rinchiusi nella Cappella Sistina hanno trovato l’accordo per il nuovo Pastore Universale, successore di Pietro. La prima fumata della giornata, arrivata poco prima di mezzogiorno, è stata nera. Poi alle 18.09 è arrivata la fumata bianca.
Il compito di pronunciare dalla loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro, la formula “Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam (Vi annuncio una grande gioia: abbiamo il Papa), è affidato al cardinale protodiacono, il porporato con maggiore anzianità tra quelli dell’ordine diaconale: Dominique Mamberti, 73 anni.
Intervistato da RAI 1 Mons. Massimo Camisasca, vescovo emerito di Reggio Emilia: “Senza unità non c’è speranza”, ha detto il Vescovo Massimo commentando la velocità della elezione del pontefice. “Laddove ci presentiamo in frammentazione non possiamo dire agli uomini ciò che Gesù ha portato. Lui ha portato unità, per questo ha pregato, per questo è morto ed è risorto. E questo mi sembra il segno di questa elezione così rapida. Si pensava a un conclave lungo, visto il numero elevato di cardinali, eppure qualcosa è accaduto, perchè si è arrivati ad un consenso così alto in così breve tempo”.