Elena Strozzi, Segreteria Cgil provinciale con delega alle Pari opportunità

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Il femminicidio avvenuto pochi giorni fa a Correggio ha scosso profondamente la comunità reggiana. In seguito a questo ennesimo tragico episodio, la Cgil di Reggio Emilia ha diffuso una nota in cui condanna con fermezza il fenomeno.“Non ci sono più parole. Le abbiamo già usate tutte per condannare, esprimere dolore e denunciare un fenomeno che non è emergenziale, ma strutturale: il femminicidio è l’esito estremo di una cultura patriarcale radicata, normalizzata, alimentata ogni giorno dal linguaggio, dai comportamenti, dal silenzio”.

“Serve fare di più e serve farlo prima. Servono prevenzione, educazione, responsabilità. Una formazione profonda e diffusa, a partire dalle giovani generazioni, fin da bambini, per smontare stereotipi, promuovere il rispetto, riconoscere la violenza in tutte le sue forme – non solo quando è troppo tardi – sottolinea Elena Strozzi, Segreteria Cgil provinciale con delega alle Pari opportunità – . Non bastano le leggi se non vengono accompagnate da un cambiamento culturale.

Non bastano le denunce – che pure come ricordava anche il Procuratore Paci, è necessario fare per avviare il sistema di contrasto alle violenze – se chi denuncia non viene protetto. Non bastano le lacrime, i minuti di silenzio, i fiori. Serve un impegno costante, collettivo, radicale. Serve riconoscere il fondamentale ruolo dei centri antiviolenza e finanziarli adeguatamente”.

“Quello che è accaduto a Correggio, l’ennesimo episodio di una lista che sembra non finire mai, ci impone di tenere alta l’attenzione sul tema ma ci dice anche che è tempo di rispondere in modo collettivo, ognuno per il proprio ruolo: Istituzioni, Forze dell’ordine, Centri antiviolenza, Scuola, Sindacati – conclude Strozzi – Lo dobbiamo a chi non c’è più e a chi ha ancora paura, perché smetta di averla”.