CASTELNOVO NE’ MONTI (Reggio Emilia) – Marco Campani, in arte Cloaca, è un giovane rapper di 27 anni originario di Castelnovo ne’ Monti, nel cuore dell’Appennino reggiano. Cresciuto tra pomeriggi d’estate passati nei campetti e inverni lunghi e nevosi, ha trovato nella musica – e in particolare nel rap – uno strumento per raccontarsi. I suoi testi, che mescolano rabbia e ironia, trovano ispirazione da artisti come Fabri Fibra, Marracash e i Club Dogo. Dopo un inizio segnato dal timore del giudizio altrui, ha scelto di abbracciare la propria identità artistica, con l’intento ti trasmettere emozioni e stati d’animo. Oggi, con il nome provocatorio e ironico di Cloaca, continua a scrivere e pubblicare musica, portando avanti il suo progetto in un contesto, quello montano, dove fare rap non è così scontato. Stampa Reggiana ha posto qualche domanda a Marco
Come descriveresti la tua infanzia e adolescenza nell’Appennino reggiano?
Intanto grazie per la possibilità che mi state dando nel raccontare di me e del mio paese Castelnovo né Monti, paese in cui sono nato e cresciuto. La mia infanzia e la mia adolescenza in questo paese sono state tranquille e normali, alternando ai pomeriggi d’estate in cui giocavo con gli amici ai giardini o nei campetti da calcio, altrettanti pomeriggi di inverni freddi e nevosi in cui invece ci si trovava in casa o nei bar.
Quando hai scoperto che la musica poteva diventare una forma di espressione personale?
La musica mi ha sempre accompagnato fin da quando ero piccolo, soprattutto il genere hip-hop rap, crescendo è poi diventato il mio modo per sfogare tutto ciò che ho dentro. La scoperta a dire il vero è stata casuale, facendo freestyle durante delle serate con amici, all’età di 14/15 anni, quando mi sono accorto che fare rime improvvisate mi risultava piuttosto semplice.
In arte ti fai chiamare “Cloaca”. Perché questo nome?
La storia del mio nome fa leva sulla mia autoironia. In origine quando ho iniziato il mio nome era Euromark, che poi però è stato sostituito da Cloaca: la cloaca è un impianto fognario che nella sua bruttezza è però molto utile e così è un po’ come mi sento anche io, in quanto avevo poca autostima e non mi sono mai apprezzato fino in fondo, ma mi sento utile quando faccio musica perché abbatto la sfiducia che avevo nei miei stessi confronti.
Nei tuoi testi si sente un mix di rabbia e autoironia. Sono elementi o caratteri autobiografici?
Rabbia e autoironia sono presenti in quasi tutti i miei testi in quanto scrivere è il mio modo per sfogare ciò che provo e per sdrammatizzare determinate situazioni di vita.
Come realizzi una canzone? C’è qualche cantante in particolare da cui trai ispirazione?
Gli autori a cui mi ispiro sono Fibra, Club Dogo, Marracash, avendoli ascoltati fin da quando ero piccolo. Beh i miei testi nascono spontaneamente; di solito mi trovo ad ascoltare più basi fino a quando arriva quella che mi porta a voler scrivere immediatamente testi che rispecchiano il mio stato d’animo del momento.
Che messaggio vorresti mandare ai ragazzi che oggi vorrebbero provare a inseguire i loro sogni nella musica o in generale?
Ciò che mi sento di dire è di ignorare il giudizio altrui specie se non è costruttivo e di continuare sempre per la propria strada; posso portare una mia esperienza personale perché inizialmente io ero Euromark ma purtroppo a causa di prese in giro e derisioni che all’età di 17/18 anni mi sembravano insostenibili mi avevano portato a mollare ciò che stavo facendo. Ho ritrovato il coraggio dal momento in cui ho imparato ad accettarmi e capire che il pensiero altrui specie se è solamente offensivo, è meno importante di ciò che voglio io.
Cosa vuol dire essere un giovane cantante rap in Appennino?
Ho potuto notare la differenza tra il fare rap attualmente e averlo fatto 10 anni fa qui a Castelnovo Monti. Nel 2014 era molto più limitato sia per come era visto il genere musicale stesso e sia per le poche possibilità di collaborazioni all’interno del paese. Ora il rap viene percepito diversamente ed è molto più accettato, anche qui a Castelnovo sono aumentate le possibili collaborazioni sia con artisti e sia con bar o locali disposti a farti esibire, nonostante queste possibilità restino sempre inferiori rispetto a quelle di grandi città.
Che progetti hai per il futuro? Hai in mente qualche collaborazione?
Ho diverse tracce pronte che man mano farò uscire durante l’anno e al momento due di queste sono collaborazioni che non vedo l’ora di rendere pubbliche.