I sindacati con alcuni dipendenti all’esterno del padiglione Morel, Campus San Lazzaro

REGGIO EMILIA – Il piano sosta dell’area ospedaliera di Reggio Emilia, che sarebbe dovuto partire a fine ottobre, è sospeso. Questa mattina, venerdì 17 ottobre, si è tenuto l’incontro sul piano sosta nell’area ospedaliera del Santa Maria Nuova, con il Comune di Reggio Emilia, l’Azienda Usl e i rappresentanti dei sindacati Cisl Fp Emilia Centrale, Fials, Nursind e con loro i sindacati dei medici Anaao Assomed, Fassid e Cisl Medici. L’area esterna del padiglione Morel del Campus San Lazzaro, luogo dove si tenuto il vertice, è stata presidiata da numerosi sanitari reggiani. Intorno alle 12:30, a conclusione dell’incontro, i sindacati hanno esposto alla stampa quanto discusso durante l’incontro.

Gennaro Ferrara e Giuseppina Parente

“Ci tengo innanzitutto a dire una cosa: il nostro obiettivo è evitare in ogni modo che si creino situazioni di conflitto tra i cittadini e noi sanitari, che ogni giorno ci prendiamo cura di loro. Rispetto al piano sosta presentato dal Comune e dall’Azienda sanitaria – ha detto Gennaro Ferrara, esponente della Cisl Funziona Pubblica – è evidente che ci sono punti che vanno completamente rivisti e modificati, naturalmente senza penalizzare i lavoratori.

Abbiamo illustrato i contenuti della lettera che abbiamo inviato all’Ausl lo scorso 24 settembre, e alla quale abbiamo ricevuto risposta soltanto questa mattina. Noi salviamo vite umane. Siamo presenti anche di notte per garantire un servizio sanitario continuo alla cittadinanza. Ed è proprio per questo che chiediamo rispetto.

Vengo al punto: insieme alla direzione abbiamo convenuto che il piano sosta, che sarebbe dovuto partire da fine ottobre, non partirà fino a quando non sarà raggiunta una conclusione condivisa e unitaria al tavolo di trattativa. Abbiamo ribadito con forza la nostra posizione – continua – a partire dal primo punto: dobbiamo poter parcheggiare gratuitamente, perché veniamo qui a lavorare. Abbiamo quindi chiarito che, se ci verrà data la garanzia di sospendere il piano sosta fino alla conclusione della trattativa, non avremo alcuna difficoltà ad aprire tutti i tavoli di confronto. Anzi, è proprio ciò che vogliamo.

Le sigle sindacali qui presenti – conclude – sono firmatarie del contratto nazionale della sanità pubblica del comparto, e ci auguriamo che a breve arrivi anche la ratifica definitiva, con il riconoscimento degli arretrati, gli aumenti stipendiali e l’avvio di una nuova stagione di contrattazione”.

In merito alla possibilità di realizzare un parcheggio multipiano è intervenuta Giuseppina Parente della Fials: “Mi sembra di capire che la volontà c’è, ma finché non chiudiamo davvero il confronto e la trattativa, tutto resta solo una buona intenzione. Il parcheggio multipiano era previsto fin dal momento in cui è stato realizzato il Core, già nel 2013. Allora fu firmato un accordo, ma la struttura non è mai stata costruita. Se il progetto fosse stato realizzato a suo tempo, oggi avremmo già ammortizzato i costi. Invece si è preferito far finta di nulla, e così i problemi non si sono risolti: anzi si sono ripresentati peggio di prima”.

Comune e Ausl hanno sostenuto che il piano non è concepito per fare cassa, ma per favorire la rotazione: con la sosta a pagamento si incentiverebbe l’uso temporaneo delle righe blu. Una tesi demolita dal fronte sindacale: un medico, un infermiere, una oss o un’anestesista devono poter parcheggiare per tutta la durata del servizio. A questo punto il tavolo si è fatto incandescente: la Mobility Manager Ausl ha sostenuto che diversi dipendenti vengono in auto “perché preferiscono dormire dieci minuti in più”, aggiungendo che il parcheggio gratuito favorirebbe “chi vuole fare shopping prima o dopo il turno”. La sala è esplosa, chiedendo alla manager di “non offendere i sanitari e i medici”. Lo stesso Fornaciari ha dovuto prendere le distanze dalla sua dipendente.

Il direttore generale Davide Fornaciari, a seguito dell’incontro, parla di “novità” che vengono incontro alle esigenze dei dipendenti e dell’utenza.

Il Direttore Davide Fornaciari

“Riteniamo che queste ulteriori migliorie al piano della sosta, dopo quelle introdotte in passato, vengano incontro sia alle esigenze dei dipendenti della sanità, sia a quelle degli utenti – dichiara il Direttore Generale di Azienda Usl di Reggio Emilia – IRCCS, dottor Davide Fornaciari – Il confronto con le rappresentanze sindacali del comparto e della dirigenza, così come coi rappresentanti del Comune di Reggio Emilia, non è mai venuto meno, e ha portato a significative modifiche con l’intento di addivenire a una sintesi alta, che tenesse insieme la situazione di fatto, le necessità di chi lavora e quelle di chi si reca presso i luoghi di cura per un periodo breve oppure più continuativamente. Lo sforzo compiuto in questi mesi è stato dunque proficuo, e ci aggiorneremo a breve”.

Durante l’incontro la Direzione ha ascoltato con attenzione le istanze della componente sindacale e nello specifico l’Azienda Usl-IRCCS e il Comune di Reggio Emilia si impegnano a valutare:

  • la predisposizione di uno studio di fattibilità per la realizzazione di un parcheggio multipiano tramite la modalità del project financing, unitamente alla definizione del piano economico-finanziario per la gestione della nuova struttura, al fine di verificarne la reale convenienza. Tale valutazione terrà conto del numero di posti auto acquisiti rispetto alla situazione attuale e del tipo di regolamentazione che verrà adottata per coprire i costi sostenuti;
  • l’introduzione di un servizio sperimentale di navetta riservata i dipendenti per potenziare il servizio attualmente offerto dal Minibù, tra lo scambiatore Rosa Luxemburg e l’area ospedaliera, attualmente previsto dal lunedì al sabato con frequenza di 15 minuti;
  • la possibilità di una riduzione ulteriore rispetto alla proposta di 30 euro annui (2,5 euro al mese), del costo dell’abbonamento per dipendenti, in uno spazio la cui disponibilità è stata raddoppiata da 200 a 400 posti;
  • la realizzazione di un ulteriore spazio protetto per le biciclette per quei dipendenti che utilizzano questo mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, in modo da scongiurare il rischio di furi.