di Ugo Pellini

L’indagine sull’Ecosistema urbano 2025 di Legambiente, in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore, sui 106 capoluoghi di provincia, ha sentenziato che Reggio Emilia non è più la prima città “verde” d’Italia, ma la sesta. “Gli estensori di queste statistiche da anni analizzano una ventina di indicatori su 6 aree tematiche (aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano, energia), spiega il paesaggista e botanico reggiano Ugo Pellini. Sono solo due i valori che prendono in considerazione le piante: il verde in ambiente urbano (mq. per abitante) e gli alberi in città di proprietà pubblica ogni 100 abitanti.
Quest’anno sono stati conteggiati (Fonte Istat 2023) i mq. per abitante “accessibili” che sono di 43,3; nel 2022 i mq. di verde “fruibile” erano 58,1 e nel 2021 addirittura 60,4. Una netta diminuzione, ma questa differenza tra accessibile e fruibile è per me di difficile comprensione. Buona parte di queste aree di verde pubblico sono state acquisite in passato dal Comune come aree di cessione, in cambio cioè di diritti edificatori, su terreni privati (nel 1994 i mq. erano 11,4). In questi ultimi decenni però il “verde” nella sua accezione non è aumentato come sembrerebbe, ma diminuito; non è quindi auspicabile un incremento di mq. per abitante di verde pubblico se ciò comporterà ad esempio l’eliminazione del Bosco di Ospizio, dove i 5 ettari attuali non sono conteggiati come verde.


Anche il 60% alberi per abitante dichiarato (uguale a quello del 2024) è discutibile: i 102mila alberi (il 60% di 170 mila reggiani) non sono stati censiti uno per uno, ma ottenuti da una stima statistica, visto che il censimento ufficiale che non è stato mai effettuato. Sono forse compresi nelle migliaia di alberi e arbusti presenti al Campo volo o alle Acque Chiare a prescindere dalle dimensioni e delle specie. Da tempo queste “classifiche”, sia che premino che condannino Reggio, mi lasciano perplesso; danno forse un’indicazione di massima, ma personalmente non le ritengo credibili, almeno per quel che riguarda il nostro verde pubblico”. In foto un Bagolaro secolare nel Parco di via Lustrini e i valori di mq. per abitante in ambiente urbano del 2025 in rosso e quelli del 2024 in blu




