
REGGIO EMILIA – Nella giornata di ieri presso il Palazzo del Governo, si è tenuto il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduto dal Prefetto Maria Rita Cocciufa.
Durante l’incontro sono stati esposti i risultati raggiunti nell’ambito del progetto FAMI Ponte 919 – “Potenziamento network territoriale per l’inclusione”, avviato – in data 22 febbraio 2024 – dalla Prefettura U.T.G. di Reggio Emilia, in partnership con Caleidos Cooperativa Sociale Onlus. Un progetto per potenziare le risposte territoriali all’impatto dei fenomeni migratori, finalizzate all’orientamento e all’inclusione sociale e lavorativa dei migranti in uscita dai centri di accoglienza.
In particolare, oltre all’apertura di uno sportello informativo presso la sede della Prefettura, il personale è stato impegnato nel progetto di preparazione e realizzazione di momenti formativi e di confronto per gli operatori coinvolti nelle attività di presa in carico di minori stranieri non accompagnati, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia, l’Ufficio scolastico provinciale e l’AUSL.
È stato inoltre raggiunto un importante traguardo nell’ambito dell’inclusione lavorativa, grazie alla sperimentazione di un modello di inclusività sociale rivolto ai migranti. L’iniziativa ha coinvolto numerosi enti territoriali — tra cui INPS, INAIL, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Centro per l’Impiego, Comune di Reggio Emilia, Camera di Commercio, associazioni datoriali e sindacali, enti di formazione e gestori dei servizi — ognuno per la propria area di competenza.
Il progetto ha portato alla creazione di uno strumento operativo in grado di mettere in relazione domanda e offerta di lavoro, accessibile anche ai cittadini extracomunitari, i quali hanno potuto partecipare a specifici percorsi di formazione e orientamento professionale.
Il Prefetto, infine, ha voluto sottolineare l’importanza di progetti come quello appena concluso, capaci di intercettare i fabbisogni del territorio, in un’ottica di dialogo e di confronto con gli Enti coinvolti, creando una rete solida per la condivisione di buone prassi per il potenziamento dei servizi di accoglienza per cittadini stranieri, con l’auspicio che tale modello possa costituire una “formula” utile per implementare i percorsi di inclusione per gli stranieri e per le imprese che sovente rappresentano difficoltà a trovare manodopera.




