Da sin. Maria Baldo e Suor Ines Talignani

di Giuseppe Adriano Rossi

REGGIO EMILIASuor Ines Talignani, carmelitana minore della Case della Carità, e Maria Baldo, logopedista, psicologa: due donne, due storie di vita diverse ma un filo rosso le unisce: amore alla Parola, ai Poveri e ora la chiamata missionaria.

Entrambe, assieme a don Luigi Gibellini, riceveranno venerdì 20 ottobre alle ore 21 in San Pietro durante la veglia missionaria presieduta dall’arcivescovo Giacomo il mandato missionario: la prima avrà come destinazione l’Albania, l’altra il Brasile, ove sarà anche don Luigi, fratello della carità..

Suor Ines Talignani, don Stefano Torelli e Laura Mazza in Albania, aprile 2016

Suor Ines Talignani, classe 1960, originaria di Brescello e trasferitasi con la famiglia a Scandiano durante gli anni della scuola media attraverso la professoressa Giovanna Paroli, è venuta in contatto con le missioni diocesane, in particolare con Bianca Morelli, medico e prima missionaria laica partita nel 1959 prima per l’India e poi il Madagascar, e don Giovanni Voltolini, anch’egli nell’Isola rossa.

Gli studenti erano impegnate in attività per sostenere le casette dei malati di tbc nell’ospedale di Ampasimajeva. I contatti di Ines con le missioni sono proseguiti nella nuova parrocchia di Santa Teresa, guidata da don Gianni Mazzali. Ines, dopo il liceo classico a Reggio e aver conseguita la laurea in giurisprudenza a Modena, inizia la professione in magistratura: uditore giudiziario a Reggio e Bologna, poi sostituto procuratore presso la pretura di Caltanissetta; in Sicilia conosce il giudice Falcone. Il vescovo Gilberto Baroni aveva veicolato questo messaggio di apertura alle missioni già nel 1968 con la famosa lettera “Una diocesi in stato di missione”; dopo don Ganapini (1961) e don Gualdi (1963), erano partiti in undici da Reggio per il Madagascar.

Nel 1988 l’incontro con le Case della carità dove conosce un movimento di famiglie, laici, suor Margherita Branduzzi; nel 1992 entra nella famiglia religiosa; nel 1995 emette i primi voti e nel 2001 la professione solenne.  Dal 2014 al 2021 è la Sorella Maggiore delle Carmelitane Minori della Carità, ramo consacrato femminile della Congregazione mariana delle Case della Carità, fondata da don Mario Prandi a Fontanaluccia; visita le varie case in terra di missione: Albania (aprile 2016), India, Brasile e Madagascar.

Per suor Ines dunque è  questo un ritorno nella terra delle aquile, che tanti martiri cattolici ha avuto nel sec. XX durante il crudele regime comunista; sarà nella diocesi di Sapa guidata dal vescovo Simone Kulli successore di mons. Lucjan Avgustini, che con grande ostinazione volle la costruzione di una casa della carità a  Lac Vau Dejes. In Albania sono stati presenti come missionari “fidei donum” due sacerdoti diocesani; don Carlo Fantini e don Stefano Torelli. La casa è attigua alla cattedrale; è al primo piano dell’edificio che a pian terreno ospita la Caritas; qui suor Ines sostituirà suor Rita Ferrari e sarà soprattutto impegnata nel servizio alla casa. Con l’Albania è in corso un gemellaggio che coinvolge quattro unità pastorali della diocesi con permanenza di volontari e sacerdoti a Lac Vau Dejes.

Maria Baldo

Maria Baldo, di Magenta, classe 1969, sposata con Federico che si spegne a 32 anni nel 2001, madre di tre figli, entra in contatto con la Congregazione mariana delle Case della carità attraverso don Davide Fiori, da sette anni parroco di Magenta. Il sacerdote ha prestato servizio nella parrocchia di San Pellegrino. Maria ha esercitato a lungo l’attività di logopedista e psicologa a Milano.

I legami con le missioni risalgono all’episcopato del cardinale Carlo Maria Martini; c’è il progetto di partire per l’Algeria, ma la situazione politica non lo consentiva. Non demorde; poi grazie all’arcivescovo ambrosiano Mario Delpini entra in contatto con la Custodia di Terra Santa; in considerazione delle sue competenze professionali si orienta verso l’Istituto “Effetà Paolo VI” di Betlemme: una scuola specializzata per la rieducazione audiofonetica dei bambini audiolesi residenti nei territori palestinesi. Si tratta di un’istituzione che gli Amici reggiani di Terra Santa hanno visitato nel corso dei pellegrinaggi con don Gazzotti e hanno sostenuto economicamente. Ma il Covid non permette tale esperienza.

Poi il contatto con la Congregazione mariana delle Case della carità: dall’8 gennaio 2021 per tre mesi è a Fontanaluccia, la casa madre della Congregazione dove sorge l’ospizio Santa Lucia. Qui è forte il rapporto con la disabilità degli ospiti. La permanenza a Fontanaluccia rispetto ai tre mesi preventivati, dura da due anni, salvo una breve interruzione dovuta alla permanenza in Brasile. Infatti per tre mesi è in Brasile a Ruy Barbosa, dove sorge una Casa della Carità; vescovo  della diocesi è mons. Estevam dos Santos Silva Filho, succeduto a mons. André De Witte. Maria Baldo conosce questa importante realtà e comincia lo studio del portoghese.

Maria Baldo, seconda da sx con i missionari milanesi in Brasile

E ora, entro la fine di questo mese di ottobre, la partenza di nuovo per Ruy Barbosa, dove dal 1965 la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla è presente con sacerdoti diocesani “fidei donum” e carmelitane minori delle Case della Carità. Una scelta condivisa in famiglia. Maria Baldo si dedicherà alle famiglie povere della città; collaborerà con il centro “Levanta-te e Anda (Alzati e cammina)” per il recupero dei tossicodipendenti e con il Centro “Jovem” che raccoglie ragazzi di strada. Un altro suo desiderio è di creare solidi ponti tra il Brasile, Magenta – la parrocchia di origine nel milanese a cui è profondamente legata – e le Case della Carità.