Il viaggio dei pellegrini arriva sotto la Rupe nel versante nord sconosciuto ai più, 70 metri in verticale di roccia, e quasi magicamente “l’orrido” prende luce. Qua e là una trentina di punti si illuminano e rilanciano la magnificenza della bianca Rupe cantata da Donizione, palpitante, viva. Sono gli “occhi di Matilde”, dice la guida, che ancora oggi, dopo mille anni, protegge il suo castello più prestigioso, quello che ha dato il nome al nobile casato dei Canossa e che ha visto il potente imperatore Arrigo, penitente tre giorni sulla neve. Ma il viaggio nella notte prosegue: più avanti si entra nel bosco dei melograni – ne sono stati piantati almeno cento – e al centro, maestoso, si presenta il labirinto “Cuore di Matilde”. Sono sette corsi, in un percorso singolare che porta al centro, in una sorta di Gerusalemme celeste, come al tempo dei pellegrini.

Nel Medioevo infatti, il bravo cristiano, almeno una volta nella vita, doveva fare un pellegrinaggio a Roma o a Santiago o a Gerusalemme. Ma non tutti potevano per varie ragioni: salute, pericolo, disponibilità ecc… Allora la chiesa, in varie cattedrali aveva fatto costruire sui pavimenti un labirinto, e se questo veniva percorso con certe modalità (recitando il Padre Nostro, il Rosario…) era come fare il pellegrinaggio. Poi nel XV° secolo questi “archetipi pagani” vengono tolti da tutte le Chiese, e ad oggi ne sono rimasti almeno in due cattedrali prestigiose: a Chartre in Francia e a Lucca nella cattedrale di San Martino, per altro fatta costruire da Matilde e sua madre Beatrice che ancora oggi presenta sul portale di ingresso uno splendido bassorilievo di labirinto con al centro le figure del Minotauro e di Teseo. Il labirinto veniva percorso col dito.

Per tutte queste motivazioni, il Centro turistico “Andare a Canossa” nell’intento di simulare la vita e l’esperienza suggestiva dell’uomo medievale, ha realizzato in maniera semplice, ma efficace, proprio sotto la Rupe di Canossa, un labirinto che si percorre con mille passi, in rigoroso silenzio, nel buio, quasi come una meditazione in movimento.

L’esperienza è unica e avvincente e sta incontrando grande successo perché assicura originalità e forti emozioni in un contesto storico – ambientale unico. La serata comincia alle ore 20.00 con aperitivo sul belvedere e con la narrazione della storia di Canossa e Matilde. Poi si cena all’aperto a lume di candela, con prodotti tipici e si raccontano miti, storie, leggende: le cento chiese, l’anello di Orwal, gli Artigli del Diavolo, la fonte Branciana. Il tutto mentre cala il sole in un tramonto languido e scintillante di bagliori rossi dietro le quinte teatrali delle montagne. Poi, tutti con la torcia accesa, si parte per il viaggio iniziatico nel buio, sulla scia dei pellegrini. Il luogo è quanto mai evocativo e conviene prenotare perché al massimo si prendono 25 adulti e bambini. Si replica ogni sabato sera fino a fine settembre e anche questo sabato si ripete la magia. Per gruppi di almeno 15 amici, si può farlo anche durante la settimana.

Mentre questa domenica 23 alle 18.00 è attesa per la presentazione del libro gioco “il Codice Matildico” di Alberto Bazzani, gioco di ricerca storico interattivo che farà scoprire le bellezze dei luoghi matildici, è previsto interrrenimento musicale con strumenti medievali e abiti in costume. Al termine per chi vuole apericena presso il centro turistico Andare a Canossa

Per info e prenotazioni centro turistico Andare a Canossa cell. 333.4419407 e pagina facebook “Andare a canossa”